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giovedì 25 ottobre 2012

PADRE GREGORIO DA RAGUSA SACERDOTE CAPPUCCINO .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORICAPPUCCINI 
DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , 
RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA 
MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

 PADRE GREGORIO DA RAGUSA SACERDOTE CAPPUCCINO .

Dopo circa quattro anni della morte di Fra Bonaventura da Ragusa , di cui parlammo , nasceva nella stessa città il 20 Gennaio 1644 da umile e Onesta Famiglia il Padre Gregorio che nel Battesimo ebbe il Nome di Sebastiano .
Ancora lattante venne orbato degli AFFETTUOSI GENITORI e quindi affidato alla tutela di una zia sorella del padre .
Il piccolo orfanello cresciuto in età , nulla curando i puerili trastulli , SI DIEDE CON GRANDE FERVORE E CRISTIANA DEVOZIONE AL SERVIZIO DELLE COSE DIVINE , NELLE QUALI IN BREVE TEMPO SI MOSTRO’ COSI’ ESATTO , CHE DAL VESCOVO FU ORDINATO CHIERICO per il Servizio della Chiesa Madre di San Giorgio , Patrono della città .
Sebastiano per le sue RARE VIRTU’ si attirò l’ammirazione e la benevolenza dei suoi concittadini , che più cominciarono a STIMARLO quando questi , trovandosi con un compagno Cappuccino che PREDICAVA LA QUARESIMA in detta Chiesa , EBBE INCARICO DAL PREDICATORE DI CERCARE IN MEZZO ALLA FOLLA UN PECCATORE , E TROVATOLO , DI CACCIARLO FUORI COME indegno DI STARE NELLA CASA DI DIO DI TREMENDA MAESTA’ .
SEBASTIANO DOPO DI AVERE GIRATO PER TUTTA LA CHIESA GREMITA DI GENTE , CON SOMMA SEMPLICITA’ TORNO’ DAL PREDICATORE , DICENDO DI NON AVER POTUTO TROVARE TRA IL POPOLO il peccatore indegno di stare NEL TEMPIO DI DIO , ANZI FRA GLI UOMINI , era egli stesso .
Per il che da quel tempo da tutti veniva CHIAMATO il PECCATORE .
IDDIO intanto innalzar volendo al ALTO GRADO di PERFEZIONE l’orfanello Sebastiano , gl’Ispirò di ABBANDONARE il mondo e RITIRARSI nella Solitudine di un Chiostro .
Egli UBBIDI’ all’interna VOCE che lo CHIAMAVA , e prese l’Abito Cappuccino nel Convento di Lentini dove era allora
il Noviziato .
Compiuto con Lode ed Ammirazione della Comunità l’anno di prova , e poi Emessi i VOTI SOLENNI non pensò ad altro che a CAMMINARE , ANZI A CORRERE PER ARRIVARE ALL’APICE DELLA PERFEZIONE RELIGIOSA , che si mise a Costruire su sopra il fondamento SALDISSIMO DELL’UMILTA’ .
Per essa infatti ad IMITAZIONE DEL PATRIARCA SERAFICO , non voleva ascendere al Sacerdotale Ministero , al quale solo per OBBEDIENZA fu poi promosso .
Per essa non volle accettare prelature ed Uffici onorevoli , anzi rinunziò per sempre la sua voce attiva e passiva , riconoscendosi minore del fil di paglia , che egli soleva portare insieme al Libretto della Regola e dicendo :
 << Questa non ha offeso Dio , come l’ho offeso io >> .
La sua Umiltà talmente lo rese OBBEDIENTE che non solo faceva replica ed obiezioni al minimo cenno del superiore , ma ne eseguiva anche le intenzioni non espresse .
Soleva dire che il Prelato NON DEVE MAI COMANDARE I SUDDITI , CON ESPRESSIONI RIGOROSE p. e. IN VIRTU’ DI SANTA OBBEDIENZA , PER NON AGGRAVARE LE LORO COSCIENZE CON DOPPIO PRECETTO .
Egli a tali espressioni tremava dal capo ai piedi ; in cui era sollecito ad OBBEDIRE in TUTTO , riguardando nei Superiori la PERSONA DI GESU’ CRISTO . PENETRATO dello SPIRITO della REGOLA in quanto all’altissima povertà , ne ridusse in sé stesso fino allo scrupolo la PERFETTA OSSERVANZA .
Bramava sempre patire gli EFFETTI di questo VENTO , perciò mai usò abiti nuovi , ma sceglieva i più vecchi e rattoppati , e per tutto il tempo della sua vita portò sempre un medesimo Mantello .
Fu parcissimo alla mensa ; si cibava di una sola minestra o di una insalata cotta o cruda ; non accettò mai pietanza anzi se faceva scrupolo quando il superiore lo comprava con le elemosine delle Sante Messe . Soleva dire con facezia che SAN FRANCESCO con un coltello apre il ventre dei Frati appena morti per verificare che se l’hanno verde , li accetta come suoi Figli Osservanti , se misti di altri colori per i diversi condimenti di cibi , li rigetta come alieni ed inosservanti della SUA REGOLA .
Una volta il Superiore lasciare Vicario per qualche tempo il detto Padre Gregorio , questi con la solita facezia gli disse :
 << SE L’OBBEDIENZA ME LO IMPONE , IO SONO PRONTO AD ACCETTARE ; PERO’ IL PRIMO ORDINE CHE DARO’ SARA’ QUELLO DI FAR SERRARE LE PORTE DELLA CUCINA E GETTARE LA CHIAVE NELLA CISTERNA , PERCHE’ VOGLI CHE I FRATI SI CIBASSERO DI QUELLE COSE CHE GIORNALMENTE VENGONO SOMMINISTRATE dalla PROVVIDENZA di DIO , SENZA CUOCERE E APPARECCHIARE ALCUN CIBO >> .
La sua Cella si vedeva nuda e sfornita di ogni ornamento anche semplice . Per la DEVOZIONE SOMMA che NUTRIVA VERSO LA VERGINE SS. E GESU’ CROCIFISSO , pendeva dalle pareti di essa un Immagine in CARTA DELLA MADONNA e un’altra del CROCIFISSO fatta dalle sue mani .
Conservò sempre PURO e IMMACOLATO il Bel GIGLIO della CASTITA’ VERGINALE ,
come attestò un suo Confessore , e conoscendo che l’Osservanza esatta degli atti comuni della Religione fosse maggiore delle Penitenze , ne fu sempre Zelantissimo e Irreprensibile .
Amante del SILENZIO e della Solitudine non uscì mai dal Convento se non costretto dall’Obbedienza , onde se ne stava in Cella o in Orazione o nella Lettura di libri morali e liturgici , per cui divenne così esperto nelle Dottrine Ecclesiastiche che i Sacerdoti CORREVANO A LUI nei casi dubbi o difficili a sciogliersi ; PERCIO’ IL VESCOVO DIOCESANO NON AMMETTEVA ALCUN CHIERICO ALLE SACRE ORDINAZIONI , SE PRIMA NON FOSSE STATO << APPROVATO >> DAL << PADRE GREGORIO >> IN QUANTO ALL’ESATTA CELEBRAZIONE DEI DIVINI MISTERI .
Conoscendo che il VINCOLO della PERFEZIONE è la CARITA’ , fu tanto INVAGHITO di questa Virtù che AMANDO DIO CON TUTTA LA MENTE , IL CUORE E LE OPERE , Amava pure il PROSSIMO che lo rappresenta sulla terra , per il quale non si risparmiava , anzi era pronto al ogni SACRIFICIO .
Si reputava infatti fortunato quando poteva servire qualche Frate , specialmente se infermo . Trovandosi nel Convento di Comiso servì infatti per molti anni e con grande sollecitudine e AMORE un vecchio famulo Ragusano , il quale inchiodato sul letto e pieno di piaghe non poteva affatto muoversi da sé stesso dall’uno e dall’altro lato . Il Padre Gregorio godeva sommamente nel prestarsi ad un servizio sì Umile e Ripugnante alla Natura , anzi qualche volta per mortificare maggiormente sé stesso lambiva con molto affetto quelle PIAGHE .
Perseverò in questo UFFICIO di tanta PAZIENZA e merito affinché IDDIO si compiacque di chiamare all’altra vita il Devoto famulo , che molto tempo aveva SERVITO i Frati di quella Comunità con Edificante Condotta .
Il Nostro Servo di Dio praticò anche questa Virtù in favore degli altri fedeli che correvano da lui per essere CONSIGLIATI nei dubbi , CONSOLATI nelle afflizioni , GUARITI nelle infermità , giacché il SIGNORE che SCEGLIE le COSE PICCOLE per confondere le grandi , si VALEVA di quest’uomo Umile e Semplice per mostrare la SUA GLORIA e la SUA POTENZA .
Perseverando il Padre Gregorio nello studio e nella pratica delle SANTE VIRTU’ , DESIDERAVA COME SAN PAOLO UNIRSI DI GIORNO IN GIORNO AL SOMMO E INFINITO BENE NEL REGNO DEI CIELI .
Finalmente nell’ultima sua infermità , carico di anni e RICCO di meriti PREDISSE ai Frati la sua vicina morte , e chiese per Grazia di essere assistito da un certo Padre Bonaventura che doveva venire da Chiaramonte Gulfi , assicurandoli che non morirebbe prima dell’arrivo di quel Padre .
Giunse questi infatti , e allora il Padre Gregorio ricevette con Grande ed edificante Devozione gli ultimi SACRAMENTI , Recitò alcuni Salmi che sapeva a memoria , e poi RESE l’Anima Benedetta al CREATORE .
Il popolo di Ragusa , udita l’infausta notizia della morte del Servo di Dio , verso di cui nutriva tanta VENERAZIONE , corse frettolosamente per Onorare il Corpo già esposto nella Chiesa .
Per ragione del gran concorso anche di fedeli dei vicini paesi fu necessario ritirare la Salma dietro i cancelli dell’Altare Maggiore , lasciarla esposta per TRE GIORNI e MUTARLE CINQUE VOLTE L’ABITO , che in piccole porzioni fu diviso ala Devota Gente di ogni ceto e condizione .
Le esequie a cui per ordine e Devozione del Magistrato della città intervenne tutto il Clero secolare e regolare , furono Coronate da una fervida orazione funebre che Recitò il Sacerdote Natale Battaglia , Dottore in Somma Teologia .
Poscia il Cadavere fi riposto in una cassa di legno da chiudersi a due chiavi e col Sigillo della città .
Ma prima per desiderio di tutto il Clero fu trasportato nella sagrestia , affinché da un valente pittore di Modica gli fosse fatto il Ritratto .
Qui ci piace riferire DUE MIRACOLI allora Operati dal Padre Gregorio , l’uno in favore di un giovane Ragusano lunatico , e l’altro di un vecchi di Vittoria affetto di gotta .
Costoro con efficaci PREGHIERE ottennero di sostenere con le proprie mani la cassa dov’era riposto il cadavere , nel tempo in cui il pittore eseguiva il suo lavoro , affinché entrambi fossero liberati dai propri mali .
Ciò che ottennero .
Infatti il primo non soffrì più il mal lunatico , e il secondo che a stento si trascinava appoggiato a due stampelle , fu visto correre con una agilità giovanile , appena scostandosi dalla Salma del Servo di Dio . Compiuto il Ritratto la cassa venne serrata e suggellata , fu quindi riposta in un angolo della Cappella di detta Chiesa , dove il popolo continuava a Venerare il Padre Gregorio e ad IMPLORARE le GRAZIE . Quanto si è detto viene assicurato con FEDE GIURATA dal Padre Giuseppe da Vittoria Guardiano del Convento di Ragusa , dal Padre Bernardo da Modica Predicatore Cappuccino e dal Rev.mo Sacerdote Leonardo da Ragusa Dottore utriusque juris , il quale inoltre DICHIARO’ come Testimoniò diversi Prodigi che si leggono nel Processo che si conserva il Manoscritto nella Nostra Biblioteca di Ragusa , e che fi raccolto per Ordine del Vescovo di Siracusa .


                                                                               FINE

                                                                          LAUS DEO

                                                                        Pax et Bonum


                                                        Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA .

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