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giovedì 4 ottobre 2012

FRA FRANCESCO DA LICODIA EUBEA LAICO CAPPUCCINO



 

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA ( 1895 ) .


FRA FRANCESCO DA LICODIA EUBEA LAICO CAPPUCCINO

                                                    Pax  et  Bonum

UN FIORE OLEZZANTE
di Religiose Virtù ci offre l’Antico Convento di Licodia Eubea in persona del Buon Laico Fra Francesco , che sortì i natali verso il 1600 dai signori Antonino e Antonia Cascio .
Essi da FERVENTI E DEVOTI Cristiani si studiarono di INSTALLARE sin dall’età più tenera i SENTIMENTI della Religione nel VERGINE CUORE di questo loro PREDILETTO figliuolo , il quale dolcemente ascoltava e praticava le sagge istruzioni che riceveva .
Crescendo negli anni , CRESCEVA IN LUI IL DISPREZZO del mondo , che lieto abbandonò , CHIEDENDO all’età di 19 anni di ESSERE RICEVUTO come Laico nell’Ordine dei Cappuccini .
Accettato senza difficoltà per le note virtù che lo adornavano , nel 1619 ebbe l’Obbedienza di entrare nel SANTO Noviziato , onde si portò nel nostro Convento di San Filippo di Agira .
Indossate le SERAFICHE LANE cominciò con più d’impegno ad esercitarsi nelle Religiose Virtù , in cui faceva sì rapidi progressi da FAR MERAVIGLIARE i Frati di quella Comunità ; i quali con stupore ammiravano il giovane , che in sì breve tempo era arrivato a TANTA PERFEZIONE .
Completò con LODE l’anno di prova , emise la SOLENNE PROFESSIONE nelle mani del M. R. P. Clemente da Caltagirone , allora Guardiano e Maestro dei Novizi .
Il nostro Devoto Laico fu sollecito ad OSSERVARE LE FATTE PROMESSE E A PRATICARE SCRUPOLOSAMENTE I PROPRI DOVERI , mentre la fama di lui si DIFFONDEVA DOVUNQUE , e da tutti era tenuto per un RELIGIOSO PERFETTO .
ARDENTISSIMO era l’AMORE che NUTRIVA per le anime RICOMPRATE con un SANGUE D’INFINITO VALORE , onde bramava di portarsi tra gl’infedeli per diradare le tenebre della loro ignoranza e FAR CONOSCERE LA VERITA’ DELLA FEDE CRISTIANA .
Il Rev.mo Innocenzo da Caltagirone
MINISTRO GENERALE se lo aveva scelto per Compagno nei viaggi .
Or trovandosi insieme a Milano , Fra Francesco caldamente lo pregò a dargli il Permesso di recarsi alle MISSIONI .
Il Padre Innocenzo da principio non voleva accontentarlo ; ma furono sì vive le istanze del buon Laico , che egli per non contraddire allo SPIRITO SANTO , CHE LO CHIAMAVA A QUELLA BENEFICA OPERA , si piegò ai voleri di Fra Francesco , e lo diede per Compagno al M. R. P. Dionisio da Piacenza , il quale con altri Missionari , tutti in numero di 12 , partiva per portarsi al Congo , dov’era con ansia aspettato da Garzia II Re di quel regno .
Il nostro Laico vedendo appagate le Sante sue brame , si mostrava pieno di allegrezza , e il 26 Dicembre del 1644 lasciava questo bel cielo d’Italia , e si avviava con gli altri Frati alla Nuova Missione del Congo . Nel viaggio che durò ben quattro mesi , USO’ GRAN CARITA’ verso i suoi Confratelli e le altre persone che si trovavano nella nave medesima , quale col suo BUONO ESEMPIO TRASFORMO’ QUASI IN CONVENTO LA NAVE , INDUCENDO TUTTI A RECITARE LE LITANIE DELLA MADONNA , a farsi la disciplina tre volte a settimana e a praticare altre OPERE di Cristiana PIETA’ .
CIO’ FU NARRATO DAGLI STESSI MISSIONARI CHE POI RITORNARONO IN ITALIA COME AMBASCIATORI DEL RE DEL CONGO PRESSO LA SANTA SEDE .
ARRIVATO nella Missione , si diede con Fervore all’Esercizio della Virtù , specialmente dell’Umiltà , per la quale si faceva da tutti CHIAMARE FRA FRANCESCO ASINELLO .
Nel 1648 il generale dell’esercito Salvatore Corea di Laà cacciò gli Olandesi dal Regno di Angola , che ridusse sotto la potestà del Re del Congo , il quale fece istanze al Prefetto della Missione di quel Regno , che era il M. R. P. Bonaventura da Lisano , a mandare un Sacerdote nell’acquistata Provincia .
Il Prefetto appagò il desiderio del Re , e vi spedì il Padre Serafino da Cortona e Fra Francesco , i quali presero alloggio nell’Ospizio di Sant’Antonio dei Cappuccini nella città di San Paolo dell’Assunzione . Il nostro Laico dimorò 34 anni in questa città , SERVENDO la Missione , FACENDO gran Bene al prossimo , e dando ESEMPI chiarissimi d’ogni Virtù .
Visitando gli ammalati faceva loro RECITARE alcune Orazioni , per il merito delle quali RESTAVANO LIBERI dalle infermità . Straordinaria era la sua MORTIFICAZIONE ; concedeva breve riposo alle affaticate membra , camminava a piedi scalzi , e non si cibava altro che di erbe .
Abitava sotto la volta di una scala e dormiva sopra due tavole , servendosi di una PIETRA PER CAPEZZALE .
Per il corso di 12 anni non bevve mai vino , e dell’acqua stessa si serviva a stento .
Si flagellava in modo da versare OGNI COPIA DI SANGUE , E SI SERVIVA DI UNA CORONA DI SPINE ,
 LE QUALI ERANO COSI’ ACUTE , CHE IL SERVO DI DIO NON OTEVA TENERE SUL CAPO CHE PER LO SPAZIO DI UNA SOLA AVE .
Acceso di CARITA’ verso i suoi simili LAMBIVA LE PIAGHE DEGLI AMMALATI ,
QUALI MORTIFICAZIONI IL SIGNORE PREMIO’ COL CONCEDERE AD ESSI LA SALUTE . EBBE EGLI PERCIO’ IL DONO DEI MIRACOLI ED ANCHE LO SPIRITO DI PROFEZIA .
MOLTI TESTIMONI , COME STA REGISTRATO NEL PROCESSO , FANNO FEDE CHE EGLI OPERO’ VARI PRODIGI .
Onusto di Meriti e di Virtù il Buon Fra Francesco , che AVEVA SPARSO L’ODORE DI NON COMUNE SANTITA’ , ALLA FINE FU CHIAMATO ALLA PATRIA CELESTE , nella stessa città di San Paolo , che lo AVEVA AMMIRATO E VENERATO COME FEDEL SERVO DEL SIGNORE .
Ciò avvenne in giorno di Sabato , il 18 Aprile del 1682 .
Alla sua morte si vide gran folla di popolo DESIDEROSO DI VEDERE ALMENO PER L’ULTIMA VOLTA IL DEVOTO FRATICELLO , e tutti correvano al nostro ospizio per ottenere qualche cosa da lui , almeno dei ritagli dell’abito .
Dopo tre mesi della morte si dovette fare la traslazione del suo corpo nel nuovo cimitero edificato per i Religiosi . In tale circostanza , presenti il Padre Paolo Francesco da Porto Maurizio Prefetto ed il Padre Francesco da Pavia , si scoprì il cadavere , e gli astanti sentirono un ODORE DI PARADISO .
Il suo corpo era flessibile e incorrotto .
Alcune persone presero delle RELIQUIE CHE APPLICATE AGLI INFERMI FECERO SUBITO SCOMPARIRE IL MALE .
Intanto la FAMA di SANTITA’ di questo SERVO DI CRISTO ,
 sempre più si divulgava , e non pochi invocando il suo AIUTO FURONO ESAUDITI . MOLTIPLICANDOSI I MIRACOLI , MONS. FRA EMANUELE DELLA NATIVITA’ VESCOVO DEL CONGO ED ANGOLA COMMISE AL SUO VICARIO GENERALE DI COMPILARE GIURIDICAMENTE UN PROCESSO DELLE VIRTU’ E PRODIGI DEL NOSTRO LAICO .
Il Vicario il 7 Aprile 1684 nella Chiesa di San Giovanni Battista della città di San Paolo , INCOMINCIO’ IL PROCESSO DEL SERVO DI DIO . TERMINATOLO NE FECE UNA COPIA CHE SIGGILATA DAL VESCOVO FU MANDATA A ROMA .
Il Vice Postulatore nel viaggio passò dal Nunzio di Portogallo e depose la Copia del Processo nell’Archivio dell’Annunziata , dove rimase , mandando a Roma copia di copia .
Però la SANTA SEDE non accettò il Processo , non essendo la Copia fatta dall’originale che teneva il Vescovo , perché Sumptum de sumpto nihilo probat . Dopo 62 anni dalla morte di Fra Francesco , cioè nel 1744 si voleva di nuovo INTRODURE la Causa presso la SANTA SEDE , ma siccome allora mancavano i testimoni e si presentarono molte difficoltà , si desistè dall’impresa .


                                                                                       FINE

                                                                                  LAUS DEO

                                                                                Pax et Bonum


                                                                 Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                         Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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www.fraticappuccinisiracusa.it/fragiuseppemaria/