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domenica 29 gennaio 2012

Santa Maria Maravillas de Jesus , Cristo unica Ragione di vivere . - Parte Terza .



SANTA MARIA MARAVILLAS DE JESUS , 
Carmelitana Scalza

PARTE TERZA

“ ANNI TEMPESTOSI ”
Qui non faccio storia , tanto meno storia di Spagna . Sulla Repubblica del 14 Aprile del 1931 e sulla guerra dal 1936 - 1939 molti hanno già scritto , in parte , e in gran parte non ancora . La repubblica venne con la sua sarabanda di incendi di Conventi , di leggi anticlericali , di espulsioni di Gesuiti e così via . La guerra , con i suoi errori da ambo le parti , soprattutto la guerra .
In queste circostanze Madre Maravillas MANIFESTO’ tutta la sua misura di SERENITA’ e di FORTEZZA , di FIDUCIA in DIO . L’11 Maggio 1936 , al primo incendio di Monasteri , il Vescovo le Comandò di uscire dal Carmelo . Madre Maravillas uscì , però si fermo sul Cerro , nella casa dei cappellani , con due Suore . Tutte tornarono a riunirsi il giorno seguente senza che ne mancasse una , benché la Madre lasciasse loro la libertà di tornare o fermarsi nelle loro famiglie . Questi furono di continuo trambusto e di mancanza di sicurezza ; ma lo stato d’animo di lei e riflesso in questo frammento di lettera al P. Torres , ancora del Dicembre del 1931 : “ Quello che mi sembra di notare e che per ora il Signore vuole solo che mi interessino le sue Cose . Quando ci domandano se siamo preoccupate , se abbiamo paura , mi suona così strano , mi sembra che abbia così poca importanza tutto ciò che ci potrà capitare e che soltanto importi la Gloria di Dio ” . Qui recuperiamo brevemente . Nonostante tutto nel 1933 ella fece la Fondazione in India , di cui parleremo più tardi . Si tenga conto inoltre che sua madre era morta , praticamente sola , il 13 Gennaio 1932 e che P. Torres dovette espatriare a causa della rivoluzione . Vuol dire che Madre Maravillas rimase priva di ogni aiuto e consiglio umano . Il 18 Luglio 1936 scoppiò la guerra civile . Le Carmelitane del Cerro furono espulse il giorno 22 del loro Monastero e portate prigioniere , però al Collegio delle Orsoline di Evase , e questo grazie all’intervento del Sindaco , “ il Rosso ” , che tempo prima era conquistato dal tratto della Madre . Vi rimasero sotto la tradizione della bandiera Francese , che difendeva la casa , fino al 7 Agosto , giorno in cui il Monumento che vegliano con la Preghiere e il Sacrificio fu Vergognosamente distrutto . Allora chiesero di esser trasferite a Madrid , e fu loro concesse . Si rifugiarono in un appartamento molto piccolo ma libero di un famigliare di una Suora , in via Claudio Coello , 33 .
Lì ammucchiate per 13 mesi condussero una vita Eroica di privazioni e ristrettezze , nella Speranza continua del Martirio . Poterono per molti giorni aver la Messa e sempre il SANTISSIMO SACRAMENTO per l’ADORAZIONE e la RIPARAZIONE a tutte le ore .
In più fecero il possibile per seguire la vita del Monastero .
Erano in attesa “ DEL MARTIRIO ” e difatti l’ebbero a portata di mano . Un giorno una pattuglia di miliziani , diretta dal celebre Avelino Cabrerai , fece un’ispezione che fini dopo una perquisizione e una lunga conversazione con la Madre .
Cabrerai , pistola in mano , rimase impressionato dalla SERENITA’ e dall’EQUILIBRIO della Priora . Un altro giorno tornò come amico a visitarle , con un altro compagno dall’aspetto ancor più fiero . Rimasero ancora più ammirati , sentendo le Monache Cantare i propri desideri di MORIRE per il SIGNORE , con TANTA GIOIA .
Ma il 13 Settembre del 1937 , prima dell’ordine Generale di abbandonare Madrid , Madre Maravillas , in mezzo a innumerevoli pericoli , ottenne con abilità di uscire dalla capitale con tutte , più alcune altre persone che erano arrivate e il P. Fiorenzo del Bambino Gesù , Priore dei Carmelitani Scalzi di Madrid , che si era rifugiato tra loro facendo da Cappellano . Il viaggio , in camion fino a Valenza , in treno fino in Francia , fu epico per le avventure e le difficoltà . In Francia poterono fermarsi un giorno a Lourdes e poi arrivare in Spagna , finendo il 28 dello stesso mese nel deserto di Las Batuecas , antico “ Deserto ” ( eremo ) dell’Ordine , che i Carmelitani si dolevano di aver venduto .
Provvidenzialmente il podere l’aveva recuperato la Madre poco prima che iniziasse la guerra , grazie alla generosità di Suor Dolores di Gesù ( Gandarias ) che , pur essendo novizia , aveva offerto tutti i suoi beni alla Madre Maravillas . Si sistemarono come poterono nella piccola casa degli ospiti , che era tutto ciò che restava in piedi dell’antico Eremo Carmelitano . Vi stettero un anno . Fu un anno di grande e totale POVERTA’ , però pieno d’aria , di sole , di solitudine , di PACE . Ne avevano bisogno . Nel Deserto , anche se non avevano la Clausura , facevano tutto come in Monastero . La Madre si fermò lì . Però doveva tornare al Cerro appena possibile . Nella primavera del 38 , essendosi liberato Getafe , uscì da Las Batuecas per controllare lo stato del suo Monastero .
Anche se il Cerro era sulla linea di fuoco , osò andarci . Era in uno stato pietoso , occupato per il tutto il tempo da miliziani e soldati . Lo si può immaginare .
La Madre si fece coraggio ; appoggiata ad un muro dell’orto , poté vedere che il sepolcro della Madre Maria Giuseppa non era stato profanato . Madre Maria Giuseppa era morta Santamente il 2 Luglio del 36 , dopo una dolorosissima malattia ; in quell’occasione Madre Maravillas diede il massimo , giorno e notte , con squisita Carità .
Tornò subito a las Butuecas , donde se ne andò definitivamente il 4 Marzo del 1939 . Era urgente porre a quelle devastazioni . Rimase , tuttavia , parte della primitiva comunità di Las Batuecas , perché il Vescovo di Coria-Càceres , da cui dipendeva quella vallata , si impegnò e ottenne dalla Madre un Carmelo fisso lì : venne infatti Canonicamente il 1° Marzo . Lo strappo per la partenza di un gruppetto di fondatrici fu un immenso sacrificio per tutte . “ Non torneremo mai a fare un’altra fondazione ” , commentò con le sue Figlie . Ma le fondazioni l’aspettavano numerose , fino alla sua morte . Bisognava restaurare il Convento del Cerro . Un lavoro improbo . Non c’era nessuno che volesse togliere macerie e immondizie . Le Suore fecero tutte da sole . Vivevano di nuovo presso le Religiose Orsoline e salivano e scendevano tutti i giorni al Cerro , quasi senz’acqua , senza nulla . Le tonnellate di spazzatura dovevano portarle i camion . Affiorò una bomba inesplosa che i soldati esitavano a levare . La Madre con Coraggio , proibendo alle sue Figlie di avvicinarsi , la portò fino al camion . Provvisoriamente si sistemarono , come poterono , in alcune abitazioni dei cappellani , che avevano rese abitabili . L’11 Giugno del 39 si potè fissare la Clausura . Però ci vollero due anni prima di vedere terminati i lavori .

FONDAZIONI IN INDIA
La fondazione in India avvenne prima della guerra civile , nei medesimi anni della Repubblica di Spagna . L’India è un paese di straordinaria religiosità “ atavica ” .
E di una psicoligia adatta alla contemplazione e ad un sentimento religioso . Un Monastero di Carmelitane poteva ben fiorirvi . E così fu . Nell’Ottobre del 1932 visitava il Cerro il Vescovo Missionario Carmelitano di Vijayapuram , Diocesi da poco smembrata da quella di Verapoli . Chiedeva una fondazione una fondazione delle sue Sorelle Carmelitane . L’accoglienza fu calorosa . E subito ci furono quelle che si offrirono a partire , cominciando dalla Madre Maravillas . Ma i superiori non la lasciarono andare . Le pratiche durarono un intero anno . L’11 Settembre del 33 partirono per l’India otto Monache , a capo delle quali era Suor Rosaria , una delle quattro fondatrici del Cerro . Le peripezie del viaggio su navi e treni si possono immaginare . E ai primi di Ottobre arrivarono in India . Dapprima abitarono in una casetta provvisoria , vicino al fiume , mentre si costruiva il Monastero su un’altura posto che lo chiamarono Santa Teresa . La città era Kottayam . Nel Giugno del 34 ebbe luogo la Solennissima Inaugurazione . Le Monache si adattarono subito a quell’ambiente così diverso in tutto dalla cultura europea . Della lingua , il malayalam , non capivano nulla , anche se i discorsi “ dovevano essere squisiti ” . C’erano grandi palme di cocco , il caimano che passava davanti alla casetta “ per salutarle ” , senza far loro del male . Nel Monastero arrivava il gran serpente velenosissimo che si nascondeva nell’orto e si avvitava in mezzo , finché lo prendevano gli esperti . Le scimmie andavano e venivano come in casa loro : un giorno si introdussero dalle finestre e tennero i Breviari in mano , aprendoli come stessero prendendole in giro . Il clima poi li faceva sudare , le poverette , fino a bagnare il pavimento del coro . Ma i Sacrifici fioriscono in Conversioni . Ecco infatti quel giovane Cherian , scismatico giacobita , che dopo il lavoro andava tutti i pomeriggi a trascorrere un momento in cappella , si Convertì con tutta la sua famiglia e diventò Mar Athanasius , Vescovo di Thiruvalla . In questa città , nel 1950 , fondarono un secondo Carmelo , dal quale ne nacque nel 1962 un altro , quello di Kottyam . Le Vocazioni si moltiplicavano in quelle terre feconde e la Madre Maravillas dalla Spagna inviò altre Monache e aiutò tutte con le sue lettere e le sue elemosine . Lei sul Cerro continuò a ricevere sempre più giovani . Gli anni del dopoguerra spagnolo conobbero una fioritura generosa . E con tutto questo ella “ stava facendo un danno orribile alla comunità . Come potrei permetterlo ? ”
( Lettera a P. Fiorenzo , 19.6.1931 ) . “ Che cosa le sembra che si possa fare di efficace per impedire che queste sorelle facciano una simile sciocchezza ? ” , cioè quella di tornare ad eleggerla Priora ( lettera a P. Fiorenzo , fine del 38 ) .
Così sempre . Ma Monache e Vescovi facevano orecchie da mercante . Madre Maravillas non voleva più far Fondazioni . Ma la Quantità di Vocazioni lo imponeva . Dato il numero chiuso di ciascun Carmelo ( 21 Monache ) , bisognava creare nuovi “ Colombai della Vergine ” , perché vi si potessero rifugiare tante Colombe . Così lei avrebbe potuto avere l’occasione di andarsi a nascondere , di scomparire in Angoli quasi Sconosciuti . Era la sua continua ASPIARAZIONE .

FINE DELLA PARTE TERZA

LAUS DEO

Pax et Bonum

Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano

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La sua vita è stata scritta dal Padre Baldomero Jimènez Duque , Carmelitano Scalzo “ Cristo unica Ragione di Vivere ” .
Traduzione del Padre Vincenzo Prandoni a cura della Postulazione Generalizia OCD .