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sabato 1 febbraio 2014

SUOR VERONICA BARONE 1856 - 1878 L'ESTATICA CAPPUCCINA DI PADRE PIO LA SCALA DA MAZZARINO MIN. CAPPUCCINO - I PRIMI ALBORI DELLA VITA .




SUOR VERONICA BARONE 
1856-1878 
L'ESTATICA CAPPUCCINA 
di Padre Pio La Scala 
da Mazzarino 
Min.Cappuccino. 


I primi albori della vita 
Francesco Barone e Vincenza Cicero, non molto agiati, ma pii, laboriosi, adorni di virtù e cari a tutti per l'aurea semplicità che risplende nelle loro parole e nelle loro azioni; furono i genitori di Febronia (Veronica) Barone. Nata in Vizzini, bella e antica città della Sicilia, il 16 Dicembre 1856, primo giorno della Novena al Santo Natale. In quella mattina, la madre Vincenza, comunicandosi devotamente nella chiesa conventuale dei Padri Cappuccini di Vizzini, avvertì nel ricevere la Sacra Particola, un movimento insolito nel suo grembo: le sembrò che chi portava nel suo seno avesse ricevuto la Sacra Particola. Fenomeno che dimostra non certo la reale Comunione sacramentale di Febronia, non ancora nata, né battezzata; ma forse il desiderio di Gesù di avvicinarsi a questa fortunata bambina per arricchirla delle Sue grazie e dei Suoi favori. Tornata a casa la madre Vincenza, accompagnata da alcuni parenti, dopo leggerissimi disturbi, dava alla luce la piccola Febronia. Come la Natività del Precursore di Gesù, Giovanni il Battista, riempì di allegrezza i parenti e i vicini che prognosticarono sull'avvenire di quel fortunato Bambino; così alla nascita della nostra Febronia, un'insolita gioia inondò il cuore dei suoi cari genitori e di tutto il vicinato. Il giorno seguente, il 17 Dicembre 1856, nella bella chiesa di San Giovanni Battista in Vizzini, veniva rigenerata nel Santo Battesimo ricevendo il nome di Febronia, grande eroina cristiana vissuta sotto l'impero di Diocleziano. Da quel giorno, la piccina iniziò a spandere in chiunque l'avesse avvicinata, una celestiale fragranza di santità, da esercitare una attrattiva potente verso le virtù e specialmente verso la purezza. Il Signore, secondo le visioni avute da Febronia (visioni dell'8 e 20 Settembre 1876, redatte su espresso consiglio del suo Padre Confessore), nel Santo Battesimo, unitamente alle tre virtù teologali (Fede, Speranza, Carità), le infuse la virtù dell'obbedienza, virtù da lei eroicamente e costantemente esercitata sino all'ultimo respiro della vita, ed anche dopo la morte, quando appena spentasi, strinse la mano al suo Padre Confessore per obbedirgli. Ritornata dalla chiesa, dopo essere stata battezzata, Gesù con la Sua Madre, Maria, con San Francesco d'Assisi, Santa Chiara e Santa Veronica Giuliani, le si posero presso la cullina. Gesù le si avvicinò al cuore e la Vergine Sua Madre gli disse: Benedici questa bambina, la quale, seguendo le Tue orme, diverrà Tua sposa! - E Gesù la benedisse. (Così come da lei stessa testimoniato nei suoi manoscritti). Le cure per il nutrimento di questa bambina non recarono disturbi alla pia madre Vincenza, anzi, le apportavano consolazione e allegrezza. Ebbe la piccola Febronia, il visino sempre atteggiato ad una calma angelica, la sua piccola fronte non fu mai velata da mestizia, sulle sue labbra non si udirono mai pianti, grida o lamenti. Spesso fu trovata nella culla ridente, o con gli occhi fissi al Cielo o con la faccia irradiata di splendore. La madre Vincenza, nella sua semplicità, non poteva comprendere questi favori e carismi del Cielo. Con meraviglia ne faceva parola a qualche amica e nel vicinato si parlava di questa bambina della signora Cicero, come di una bambina del paradiso caduta su questa terra. Dalle rivelazioni fatte a Febronia più tardi, sappiamo che il suo Angelo Custode e il Bambino Gesù le apparivano, parlavano con lei e le facevano compagnia in assenza della madre. Anche la Vergine Immacolata le apparve facendole gustare le delizie del Paradiso, trattenendola in dolci colloqui, secondo la capacità della piccina, la quale molto precocemente dimostrò un'intelligenza molto spiccata per le cose spirituali, una modestia angelica e una riservatezza senza pari. Questi “favori straordinari” - chiamati dai teologi grazie gratis date, perché non costituiscono la vera santità, queste grazie delle quali Dio fu largo con la nostra Febronia, come fu largo con una Santa Caterina da Siena, Santa Veronica Giuliani ed altri Santi favoriti fin da quando non avevano l'uso della ragione, - né perciò capaci di merito o demerito, - sono finezze del Cuore divino, sono carezze della mano di Dio, essenzialmente buono ed infinitamente affettuoso, il Quale, prevedendo le grandi cose che certe anime privilegiate avrebbero operato per Lui, le previene con i suoi carismi, in cui fa sempre risplendere con mirabile equilibrio ed armonia la Sua Bontà, la Sua Giustizia, la Sua Sapienza. Dio vuole tutti salvi, Egli ci vuole tutti salvi, per tutti E' morto, per tutti E' Risorto, ed E' a tutti che Egli dona i mezzi sufficienti per salvarsi. Tuttavia, a preferenza largheggia le Sue grazie con certe anime, perché, essendo Egli il Signore, è liberissimo dei Suoi doni, può dare ad uno quello che non dà ad un altro, senza la minima ingiustizia; non dovendo Lui nulla ad alcuno. Nelle relazioni affettuose con le Sue creature, vuole prevenirle nella generosità, ed essere così il Primo a dare segni di affetto a quelle anime che compiranno per Lui grandi cose, grandi sacrifici, grandi opere. Tutta la nostra “vera santità” non consiste nel ricevere da Dio carezze o visioni, né nell'operare prodigi o miracoli; ma unicamente nel corrispondere alla Divina Grazia, sia questa rappresentata da cinque talenti, sia da due, sia da uno. Se Maria Immacolata, che per grandezza e santità trascende gli Angeli e tutte le creature, potè dire a Santa Brigida di Svezia di non aver ricevuta alcuna grazia, senza averla fervorosamente chiesta, molto più dobbiamo ripeterlo della nostra Febronia e di tutte le anime chiamate ad una santità straordinaria. S'intende che le “prime grazie” sono sempre gratuite e che Dio previene con la Grazia non solo l'inizio dell'opera meritoria, ma anche il desiderio. 

Segue 
Testo riveduto e aggiornato 


LAUS  DEO 

Pax et Bonum 


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano