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venerdì 10 maggio 2013

VENERABILE FRA INNOCENZO MARCINO' DA CALTAGIRONE , SACERDOTE DELL'ORDINE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI - PARTE PRIMA .


VENERABILE FRA INNOCENZO MARCINO' DA CALTAGIRONE 
( GIUSEPPE MARCINO' )
SACERDOTE - GENERALE 
DELL'ORDINE DEI FRATI FRANCESCANI CAPPUCCINI
                                     

Parte Prima 
Nascita e Infanzia ( Nota utile per il lettore : Le Fonti della biografia scritta dal Padre Samuele Cultrera sul Venerabile Innocenzo Marcinò presentata in questo blog e liberamente riadattata dall'autore del blog , sono : Annali della Provincia dei Cappuccini di Siracusa ; Vita del P. Innocenzo da Caltagirone scritta da Padre Zaccaria Barbieri da Bologna ) .

Giuseppe Marcinò nacque a Caltagirone in Sicilia il 24 ottobre 1589 , era di martedì . La famiglia di Giuseppe apparteneva alla nobiltà ed era da tutti apprezzata e stimata per la santità di vita . Dei 9 figli di questa famiglia cristiana e timorata di Dio , ben 8 si Consacreranno al Signore in vari Ordini religiosi presenti a Caltagirone . Di 6 maschi , 5 scelsero l'Ordine dei Frati Francescani Minori Cappuccini . L'ultima delle figlie , Agata , scelse la vita matrimoniale .
La madre , Donna Laura Barone , fece Voto a San Giuseppe , date le serie difficoltà riscontrate durante una non facile gravidanza , che avrebbe dato il Nome del grande Patriarca della Sacra Famiglia , se la creaturina che portava in grembo fosse venuta alla luce felicemente e così fu . La gioia fu grande in casa Marcinò e grati al Cielo , si provvide subito a battezzare la piccola creatura nella chiesa di Santa Maria del Monte , chiesa Matrice di Caltagirone a quel tempo .
Il piccolo Giuseppe , per questa visibile protezione del Cielo , divenne il beniamino di tutti in famiglia . I fanciulli della famiglia Marcinò crescevano buoni e timorati di Dio e Donna Laura , madre premurosa , ne stimolava in mille modi lo sviluppo della ragione e l'affetto del cuore , ricorrendo anche nello spiegare ai figlioli il significato delle belle e antiche immagini sacre distribuite sulle pareti di casa Marcinò e nel recitare qualche preghiera dinanzi ad esse . Questi insegnamenti facevano maggior presa sul cuoricino di Giuseppe , il quale fin dall'infanzia e via via che cresceva , mostrava una particolare docilità nell'apprendere il Catechismo ( o “ Le Cose di Dio ” , come veniva e viene ancora definito il Catechismo nella bella e luminosa terra di Sicilia ) .
Il padre di Giuseppe , Don Pietro Marcinò , era uomo molto studioso e profondamente cristiano , egli, conversando con i figli , soleva raccontare molte scene della Storia Sacra e delle Vite dei Santi . Don Pietro Marcinò seguì e accompagnò i propri figli nei primi anni di apprendimento e del saper leggere e scrivere , fu in pratica il primo educatore dei fanciulli Marcinò . Giuseppe fu affidato all'ottimo Collegio dei Padri Gesuiti di Caltagirone , i quali seppero leggere nel cuore del nuovo discepolo la bontà e la volontà di apprendere diligentemente .
Giuseppe si distinse non tanto per l'intelligenza e l'assiduità allo studio , ma soprattutto per la Pietà , la delicatezza dei modi , il trasporto per la preghiera e le pratiche religiose . Come ebbe modo di attestare più volte Padre Zaccaria Barbieri da Bologna nelle testimonianze dirette da lui raccolte , il piccolo Giuseppe si confessava spesso e frequentava la Santa Comunione con sì particolare sentimento , che faceva restare attonite e meravigliate alcune persone che l'osservavano con edificazione . Dobbiamo ricordare che a quel tempo la Comunione frequente era sconosciuta e spesso sconsigliata dai Direttori Spirituali o molto rara . Pertanto se Giuseppe si accostava così spesso alla Santa Messa e alla Comunione , era perchè il suo Padre Confessore glielo consentiva .
Con il passare degli anni , Giuseppe sentiva crescere nell'anima il bisogno e l'Amore di Dio . Trovava conforto e pace interiore recandosi spesso al Monastero di Clausura del SS. Salvatore in Caltagirone , Monastero dove vivevano le due sorelle , Suor Bonaventura e Suor Rosa ; così pure al Collegio dei Padri Gesuiti di Caltagirone verso i quali egli nutriva una sincera predilezione , tanto che quanti gli stavano più vicini , erano certi che Giuseppe prima o poi avrebbe chiesto di essere ammesso nella Compagnia di Gesù . Infatti , il Padre Zaccaria Barbieri da Bologna , ci narra che Giuseppe era molto ben voluto dai Padri Gesuiti , suoi Maestri , e tutti credevano di doverlo vedere un giorno all'altro con l'Abito Gesuita .

I Frati Cappuccini a Caltagirone 
Dal 1540 i Cappuccini si erano stabiliti a Caltagirone e decisero di far edificare il loro Convento a 2 miglia di distanza dal centro abitato . Luogo che , a quel tempo , era denominato “ Li Simigni ” . Nel Convento dei Cappuccini di Caltagirone fiorirono uomini di specchiata Santità e di grandi virtù , tanto che il popolo chiese alle autorità e al Comune che i Frati Cappuccini si trasferissero in un luogo più vicino all'abitato Calatino . Nel 1585 fu quindi deliberata la decisione di costruire un nuovo convento presso le mura della città , luogo che , secondo gli Annali della Provincia Cappuccina di Siracusa e del Val di Noto ; assicurava che “ l'aria era migliore ” .
Come potremo adeguatamente raccontare ai lettori del nostro tempo , così distratti e poco attenti alla vita morigerata e Santa di chi ci ha preceduti , di come vivevano quei Frati Cappuccini a Caltagirone ? La fama che godevano quei Venerati Padri e Figli di San Francesco , era davvero non comune . Vivevano di Digiuno e di Orazione , di Povertà evangelicamente intesa e praticata .
Si racconta che le Monache di Clausura del Monastero di San Gregorio in Caltagirone , quando nel cuore della notte andavano in coro per recitare il lungo e Santo Ufficio di Mattutino ; scorgevano proprio sul Convento dei Cappuccini una “ luminosa colonna di fuoco ” , indizio dello Spirito di Preghiera in cui stavano immersi i buoni Frati Cappuccini .
Le cronache del tempo ci raccontano di alcuni Religiosi Cappuccini di virtù eminente , fioriti nel Convento di Caltagirone . Ci parlano di un Padre Bonaventura , il quale dopo aver vissuto tra i piaceri del mondo , si convertì e divenendo poi Cappuccino , abbracciando una vita esemplare e penitente . Morì già molto anziano , un infermo fu portato dinanzi al corpo di fra Bonaventura e dopo averlo toccato , guarì all'istante . Il Padre Arcangelo , Predicatore esimio , per ben 11 volte Definitore Provinciale , morì in odore di Santità nel 1692 . Il Padre Ludovico , morto nel 1594 . Padre Eusebio , spentosi nel 1602 . Padre Bonaventura Incadasciato , morto Santamente nel 1609 .
Ma uno in particolare eccelse sugli altri religiosi Cappuccini Spirati in Odore di Santità , un Frate che ebbe con il nostro Venerabile Innocenzo (Giuseppe) Marcinò stretti vincoli di parentela , essendo zio di Giuseppe :
fu il Servo di Dio Padre Biagio Rabito .
Finchè i Padri Cappuccini stavano nel Convento de “ Li Simigni ” e non frequentavano la città che molto raramente , il giovane Giuseppe non aveva avuto occasione di vederli che 3 qualche rara volta , per apprezzarli convenientemente . Ma quando poi si trasferirono nel nuovo Convento , fuori le mura di Caltagirone , Giuseppe ebbe tutto l'agio di vederli e osservarli .
Colpito quindi profondamente dalla loro vita , intese nell'anima la certezza che Dio lo chiamava piuttosto là , molto più che , familiarizzando con lo zio Cappuccino , Padre Biagio Rabito , potè approfondire e conoscere appieno l'Ordine Francescano dei Cappuccini .
Giuseppe si recava spesso al convento dei Cappuccini a passarvi delle ore in dolcissimi colloqui con i religiosi più rinomati per esemplarità .


SEGUE 


LAUS  DEO 
 
Pax et Bonum 
 
 
Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano