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sabato 18 maggio 2013

VENERABILE FRA INNOCENZO MARCINO' SACERDOTE DELL'ORDINE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI - QUINTA ED ULTIMA PARTE .


" Il cristiano deve spesso porsi avanti gli occhi i libri dei Santi per
iscorgere 
in quelli i difetti di cui si deve correggere e le virtù di cui  deve abbellirsi
per
piacere agli occhi del suo Dio "
                                     
                                                  San Pio da Pietrelcina

Lettera 18.  Pietrelcina 28.7.1914 a Raffaellina Cerase Terziaria Cappuccina .
Epistolario Vol. II. Ed. 2002 .


VENERABILE FRA INNOCENZO MARCINO' DA CALTAGIRONE
( GIUSEPPE MARCINO' )
SACERDOTE - GENERALE
DELL'ORDINE DEI FRATI 
FRANCESCANI CAPPUCCINI
Ritorno in Sicilia


Il 3 giugno 1650 venne convocato il nuovo Capitolo Generale e a succedere al Padre Innocenzo fu il suo Consultore , Padre Fortunato da Cadore . Il Venerabile , sbrigati tutti gli affari del suo Ufficio e congedatosi dal Santo Padre , decise di passare due mesi interi nel convento dei Cappuccini di Albano Laziale e successivamente , il 7 settembre s'imbarcò per la Sicilia .
Il Vice Re di Napoli lo volle incontrare e dispose che il Santo Frate fosse accompagnato su un'apposita galera diretta a Messina . Il Padre Innocenzo portava con sé le alcuni frammenti delle Reliquie di Santa Lucia , Vergine e Martire , la figlia più illustre di Siracusa e a Siracusa , appena arrivato , il Padre ebbe le accoglienze più indimenticabili . Il 1 gennaio 1651 potè raggiungere la sua amata Caltagirone e non fu piccolo il giubilo che la sua cara patria gli tributò . Riprese le abitudini e gli usi dei confratelli , riabbracciò la vita semplice e fraterna del Convento . Tutto faceva con la massima puntualità , malgrado l'età , tutto con lo stesso fervore . Appena la campanella segnava l'ora del coro , era il primo a muoversi dalla sua cella , come ebbe a testimoniare il suo ultimo confratello assistente . Persino a mezzanotte per l'Ufficio di Mattutino , non mancava mai . Al mattino si svegliava prima degli altri e se accadeva qualche volta che il fratello sacrista si addormentava , il buon Padre Innocenzo andava da lui a svegliarlo .
Nelle Feste principali dedicate alla Vergine Santissima , che allora erano più frequenti nel calendario liturgico e tanto amate dal popolo di Dio , il Padre si sedeva sul pagliericcio e passava il resto della notte in preghiera , fino all'ora della celebrazione della Messa mattutina e terminata questa , il Padre partecipava a quella successiva , spesso con le funzioni di sacrista o di chierichetto . La sua celletta si presentava nuda e sfornita di tutto , il suo AMORE per la POVERTA’ EVANGELICA rimase inalterato fino all'ultimo giorno della sua esistenza terrena . Rientrando nel caro convento di Caltagirone , il Venerabile Padre Innocenzo continuò la sua dedizione verso gli infermi . I suoi confratelli DEPOSERO ai Processi che il Padre “ aveva tanta Carità con gli infermi e non cessava mai di venirli a visitare , giorno e notte ” - come afferma l'infermiere incaricato del tempo , Fra Andrea da Caltagirone .
Uno degli infermi che morì tra le braccia di Padre Innocenzo , fu quel Padre Santo , che egli soleva scegliere come compagno durante le sue uscite dal convento , onde far riferire a lui la cantilena dei bambini , che vedendolo ripetevano : il Padre Santo! Il Padre Santo ! .
Il giorno prima della morte di Padre Innocenzo , il 15 novembre 1655 , appena in città si diffuse la notizia che le ore del Frate Cappuccino erano contate , si adunò il Senato della città e in forma ufficiale si recò al Convento per rendere l'ultimo omaggio al loro grande concittadino .
Si ripetè la scena avvenuta ad Assisi quattro secoli prima , quando San Francesco esausto e sfinito , uscendo dall'abitato per andare a morire a Santa Maria degli Angeli , culla dell'Ordine , si volse a Benedire la sua città e per attirare su di essa le Grazie del Signore . Così fece il Padre Innocenzo , il quale si volse alla sua Caltagirone per Benedirla con tutto il suo Amore . Nell'agonia , né una parola , né un movimento , né un'espressione , solo quello sguardo che rivelava tutta l'intensità del suo affetto al Signore Gesù .

I suoi occhi si riposavano sul Crocifisso e il 16 novembre , poco dopo la mezzanotte , chiese al suo confratello assistente Padre Sebastiano , di leggergli il brano della Passione nel Vangelo di San Giovanni : “Ante diem festum Pasquae......”
Socchiuse gli occhi e spirò quietissimamente , come testimoniò il confratello Padre Paolo . 

Il 3 aprile 2009 il Papa Benedetto XVI  lo ha dichiarato Venerabile , avendone riconosciuta l'eroicità delle Virtù .


Autore : P. Samuele Cultrera , OFM.Capp. , Compendio della vita di P. Innocenzo da Caltagirone . M.D'Auria Editore , Napoli 1932 . 
www.padreinnocenzo.com. 


 LAUS  DEO

Pax et Bonum 


Francesco di Santa Maria di Gesù
                                    Terziario Francescano