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giovedì 16 maggio 2013

VENERABILE FRA INNOCENZO MARCINO' SACERDOTE DELL'ORDINE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI - PARTE QUARTA .


" Il cristiano deve spesso porsi avanti gli occhi i libri dei Santi per
iscorgere 
in quelli i difetti di cui si deve correggere e le virtù di cui deve abbellirsi 
per 
piacere agli occhi del suo Dio " .
                                                                                   
                                                   San Pio da Pietrelcina

 Lettera 18. Pietrelcina 28.7.1914 a Raffaellina Cerase Terziaria Cappuccina .
Epistolario Vol. II. Ed. 2002 .


VEBERABILE FRA INNOCENZO MARCINO' DA CALATAGIRONE
( GIUSEPPE MARCINO' )
SACERDOTE - GENERALE
DELL'ORDINE DEI FRATI 
FRANCESCANI CAPPUCCINI                           
PARTE QUARTA

Era tanto il fascino della sua Santità , che si accorreva verso di lui da distanze che sembrano incredibili . Una signora residente della Savoia si chiedeva : Chi è mai quest'uomo che dalle cime dei monti le persone scendono per vederlo , mentre non si muoverebbero per qualsiasi altro uomo
al mondo ? - Ah , questo Frate scalzo ed emaciato , sul cui volto brilla la bontà di Dio , lungi dal mostrare l'alterigia dei grandi e il fastigio dei potenti , porta nello sguardo tanta mansuetudine ed umiltà , ha nell'aspetto un soave riflesso di paradiso e nel corpo manifesta , molto visibili, le stimmate della penitenza alla quale s'è votato . Quest'eletto Figlio della Sicilia accoglie nel cuore tanto profumo di virtù , che il suo olezzo inebria e trascina . E tutti accorrono a lui e chiedono ansiosi qualche cosa , senza ch'egli riceva da nessuno , all'infuori di Dio . Una mattina , partito che era dall'Abbazia d'Aunay in Normandia , dove i Monaci Cistercensi gli avevano usato tanta Carità , si avviava verso Vire , quando incontrò un gruppo di pellegrini in cerca di lui . Una povera madre conduceva su un cavallo la sua figlioletta di otto anni , con gli arti inferiori paralizzati .
Padre Innocenzo comprese tutto , lesse negli occhi di quella madre e pregò . La piccola chiese al Padre un segno di Croce , il quale esaudito la richiesta si allontana sul dorso della mula . Pochi istanti dopo la piccola scese dal cavallo e camminava .
Si gridò al Miracolo tanto che la notizia del prodigio si diffuse in tutta la Normandia .
I Principi e i Re non fecero meno del popolo . Il Doge di Venezia lo volle ricevere in udienza solenne , le Arciduchesse d'Innsbruk lo venerano come un Santo , Massimiliano di Baviera lo tenne in grande stima , alla corte di Francia la Regina reggente Anna d'Austria e il piccolo Luigi XIV come anche il Duca d'Orleans gli dimostrarono la più alta venerazione . In Spagna il Re Filippo IV , benchè usasse con tutti d'essere breve nelle udienze , con Padre Innocenzo non poteva saziarsi di parlare e tanto ascendente esercitò sul suo animo la Santità , la semplicità e la libertà di dire del servo di Dio da esserne totalmente conquistato . La famiglia Ducale di Savoia , ricca di una fede viva e di una pietà esimia , lo venerò come un Santo e fece tutto ciò che per un Santo si può fare , andò a Rivoli a riverirlo , prima che il Padre giungesse a Torino .La Duchessa Madre Maria Cristina di Francia e il figlio Carlo Emanuele II vollero ritornare da lui per partecipare alla Messa e ricevere dalle sue mani la Santa Comunione .

LE SUE VIRTU' 
Se in così tanti accorrevano a lui era motivato dal fatto che la persona del nostro Venerabile Padre Innocenzo e tutti i suoi atti richiamavano alle virtù cristiane da lui perfettamente vissute e incarnate . L'atmosfera di gloria che lo circondava , specialmente durante i 7 anni del suo fecondo Generalato , non intaccarono minimamente il suo spirito e la sua vocazione di religioso Cappuccino . Rimase sempre in un distacco completo da tutto , immerso nella purezza e nell'umiltà . Il raccoglimento , la vigilanza , l'unione con Dio lo preservavano da ogni ritorno sopra sé stesso in mezzo agli omaggi esteriori , ai quali non poteva sottrarsi . Padre Giuseppe da Comiso testimoniò sul Venerabile di averlo visto a Roma da Generale lavare i piatti in cucina , ed era questa una consuetudine del Venerabile Innocenzo anche quando fu Definitore , Guardiano e Provinciale . Ai Frati Padre Innocenzo diede sempre esempi luminosi che rimasero impressi nelle loro menti . Si ricorda che durante la sua visita all'Ordine come Ministro Generale , trovandosi in convento a Madrid , si mise a tavola con i confratelli per consumare il suo tenuo pasto , terminato il quale si recò in cucina , si cinse del grembiule e si mise a lavare i piatti e ciò impressionò tanto il Frate Laico incaricato del servizio in cucina , Fra Giacinto da Lemos , che poi si prese cura di deporre tale e altri simili episodi nei Processi . A Caltagirone Padre Innocenzo quando si recava fuori dal convento e visto dai ragazzi delle vie questi gridavano :
Padre Santo ! Padre Santo ! - Ciò non piaceva al Padre ma il nostro Venerabile escogitò un piano , decise di farsi accompagnare ad ogni uscita da un confratello che aveva per nome “ Santo ” , quindi “ Padre Santo ” . Così ogni volta che i ragazzi o la gente di Caltagirone vedendolo continuavano a chiamarlo : Padre Santo ! Padre Santo ! - il nostro Padre Innocenzo si rivolgeva al suo confratello e gli diceva : Padre , che festa vi fanno i ragazzi ! Bel nome il vostro !
Come impastato di mansuetudine e di dolcezza , era amore e soavità con tutti . Non sapeva che elargire parole di conforto , consigli di pace , indirizzava sorrisi pieni di espressivo affetto , premuroso, avvincente . I luoghi da lui più frequentati in Convento erano la cella e il coro , prendeva sempre parte al Mattutino nel cuore della notte .
In Padre Innocenzo ardeva un Amore straordinario verso il Signore e lo manifestava soprattutto verso gli ammalati , Frati , laici , anziani , bimbi . In modo particolare per i i suoi confratelli non risparmiava ogni cura e tutto ciò che potesse giovare ad alleviare i dolori o sollevarne il morale . A Roma viveva nel Convento generalizio Fra Benedetto da Bagnorea , laico , egli testimoniò che il Padre Innocenzo , appena eletto Generale dell'Ordine , ogni sera dopo aver celebrato la Messa , passava dall'infermeria conventuale e si intratteneva con gli infermi , uno per uno .
Lo stesso Fra Benedetto narra che soffriva periodicamente di forti stati febbrili , egli incontrò Padre Innocenzo il quale gli chiese : Come si va ? Poco bene , Padre, rispose il Frate .
Che cosa avete figlio mio ? Ho avuto un forte freddo e ora una febbre che mi cuoce .
Abbiate un po' di pazienza , il Signore vi sta più vicino nell'infermità . Fatevi coraggio .
Desiderate qualcos'altro ? - Disse il Padre . Nulla Padre , all'infuori del segno di Croce sulla fronte .
Padre Innocenzo segnò Fra Benedetto . Il freddo cessò all'istante e cessò la febbre che mai più tornò . Fra Francesco da Monterosso Almo ( Ragusa ) , testimoniò che il Padre Innocenzo con i Frati usava tanti atti di Carità , servendoli e compatendoli da lasciarli consolati . E soprattutto essendo egli Provinciale , entrando nei Conventi , di primo slancio si portava a visitare gli infermi, se ce n'erano; né si partiva senza lasciarli in estremo sollevati . Ci commuove l'apprendere che in quegli anni i religiosi infermi o anziani venissero accuditi con estrema carità da tutta la fraternità conventuale .
Il Frate infermo o anziano non rappresentava un peso per la comunità conventuale , né questi venivano trasferiti e destinati in una casa religiosa appositamente designata per gli infermi e gli anziani . E' ciò che accade oggi , purtroppo , pensando di procurare del bene per il Religioso infermo o anziano destinandolo in una casa dove troverà maggiori cure e attenzioni . L'intenzione o motivazione ci pare buona e piena di carità , ma bisognerebbe ripensare all'interno di ogni singola realtà delle Provincie religiose di Frati , a trattenere in Convento chi soffre o è ammalato . Il Religioso infermo o anziano è una ricchezza per ogni fraternità di consacrati ed in special modo per i Francescani ,è il Cristo Vivo che soffre nel Religioso ammalato o anziano , è la presenza del Signore in seno ad ogni fraternità religiosa , una presenza che chiede l'amore e la carità dei fratelli .L'infermità di un Religioso, qualunque essa sia , non può essere delegata ad una particolare struttura assistenziale e di cura . Il Religioso infermo ha bisogno di sentire accanto a sé i suoi confratelli , ha bisogno di sentirsi ancora FRATE in mezzo ai Frati , ha bisogno di sentirsi utile , amato anche dal suo letto di degenza .Ciò che narriamo della vita Santa e Benedetta da Dio di Padre Innocenzo da Caltagirone , oggi Venerabile , dell'ambiente nel quale egli operò e visse , ci consente di guardare dentro la realtà della vita consacrata del tempo , una realtà spesso stigmatizzata dai contemporanei , reputata “ antiquata ” , passata , non più proponibile ai giovani candidati dell'Ordine , legata ad un determinato periodo storico che nulla ha da dire al religioso di oggi . Il passato invece , parla a noi uomini di oggi , uomini del 2013 !
Il passato può aiutarci a non secolarizzare la vita Religiosa dei Consacrati , può aiutarci a non laicizzare la vita Consacrata , può aiutarci a rendere la vita Consacrata segno credibile del Regno di Dio in mezzo a noi e a fuggire dai richiami variopinti del mondo .
La lettura delle Fonti Francescane ci aiuta a scoprire non solo l'autentico Francesco d'Assisi ,
ma soprattutto il suo insegnamento e l'ideale originario e puro del Francescanesimo e della vita Consacrata in modo particolare . I numerosi Santi e Beati dei Cappuccini questo ci propongono, a noi uomini del 2013 : essi hanno speso la loro esistenza aggrappandosi con convinzione a quell'ideale o Carisma originario Ispirato dal Signore a Francesco d'Assisi , hanno puntato tutto della loro vita a causa del Vangelo e si sono fatti veri imitatori di Gesù e suoi Discepoli . Oggi come ieri , il popolo di Dio continua a tributare tutto l'affetto per i Religiosi Francescani e per i Francescani Cappuccini – i Frati del popolo ! - . Se i Santi o i Beati Cappuccini trovano così tanto seguito e devozione , ancora oggi , è segno che proprio il popolo di Dio in primis ha compreso la fecondità , Santità , del Francescanesimo che è Sequela del Signore ed è anche perfetta letizia , una perfetta letizia da non confondere con la gaiezza di un balletto improvvisato per catturare la simpatia delle anime più giovani , specialmente se a tali giovani si propone la Sequela del Signore nella vita Consacrata :
ciò agendo inganniamo le anime dei giovani e rischiamo di non proporre loro la Sequela del Signore ma una adulterazione mondana di essa .
Altra è la Sequela del Signore, altra è la Perfetta Letizia .
Ci pare che i Santi e i Beati questo ci dicono oggi dal loro “ passato ” ma non andiamo troppo lontani :  San Pio da Pietrelcina ! 

SEGUE


                                                                              
LAUS  DEO

Pax et Bonum 


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano