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lunedì 27 gennaio 2014

IL ROSARIO NELLA VITA CRISTIANA DI PADRE RAIMONDO SPIAZZI, O. P. - UNDICESIMA ED ULTIMA PARTE.




IL ROSARIO 
NELLA VITA CRISTIANA 
di 
PADRE RAIMONDO SPIAZZI, O.P. 
8 gennaio 1918 - +24 ottobre 2002 
 I Misteri Gloriosi 
Il tempo della gloria 


Primo Mistero Glorioso. 
La gloria di Cristo nella nostra fede. 
Il significato della Risurrezione. 
Secondo San Paolo, la fede e la vita cristiana si fondono sulla risurrezione di Cristo: <<Se Cristo non è risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati>>  (I Cor. 15,17). Anche la predicazione degli Apostoli, da cui dipendono la fede e la vita cristiana, ha la sua base nella resurrezione: << Se Cristo non è risuscitato, vana è dunque la nostra predicazione...>> (I Cor. 15,14). Questa fondazione ha un motivo “apologetico”: la risurrezione, infatti, è il segno finale e decisivo, per testimonianza e promessa di Gesù stesso, della Sua messianicità, della Sua missione salvifica, della Sua figliolanza divina. Ma noi dobbiamo cercare di indagare più a fondo il senso “teologico” delle parole di San Paolo, cui risponde anche la legge fondamentale della esistenza cristiana: quella che la fa consistere in una riproduzione dei misteri di Cristo nella vita soprannaturale dei suoi fedeli. Ci sembra che il mistero della Risurrezione abbia la sua riproduzione nella fede. L’anima cristiana, che si è incontrata con Dio nei misteri del gaudio e gli è rimasta fedele anche nei misteri del dolore, è ammessa a contemplare il Rosario della sua vita nei misteri della gloria, come partecipazione iniziale alla vita gloriosa di Cristo, con Maria e come Maria. La fede è la prima forma di questa partecipazione
Secondo Mistero Glorioso. 
La gloria di Cristo nella nostra speranza. 
Il significato dell’Ascensione. 
La vita gloriosa di Cristo è partecipata in noi sotto il suo aspetto di comprensione di Dio, ormai perfetta nella sua anima che, riunita al corpo per la risurrezione, ha raggiunto con esso la definitiva beatitudine e pace nel possesso di Dio. Il mistero dell’Ascensione, che noi contempliamo nella seconda parte della cantica gloriosa del Rosario, ci dice sia il trionfo dell’umanità di Cristo in Cielo sia l’iniziale partecipazione della sua gloria in noi, sotto forma di speranza, alla luce di Maria, prima partecipe della gloria di Cristo e misericordiosa madre della nostra speranza. 
Terzo Mistero Glorioso. 
La gloria di Cristo nella nostra carità. 
La promessa dello Spirito Santo. 
Se lo Spirito Santo discende sugli Apostoli e dà inizio alla vita della Chiesa è perché Gesù è stato glorificato e la sua umanità, raggiunta oramai la pienezza di potere e di gloria, è ammessa a partecipare all’azione del Verbo che con il Padre manda lo Spirito Santo, su raggio universale. Una volta Gesù, durante la festa dei tabernacoli, forse nel momento della libazione mattutina che, secondo il rito della festa, aveva luogo nel Tempio, levatosi in piedi esclamò:<<Se uno ha sete, venga a me e beva. Come ha detto la Scrittura, dal seno di chi crede in me sgorgheranno fiumi di acqua via>>  (Gv. 7,37-38). I testi della Scrittura cui si riferiva Gesù, sono quelli dell’Esodo (17,6) e dei Numeri (20,21) che probabilmente venivano letti durante la libazione simbolica, fatta per ricordare le acque che Mosè aveva fatto scaturire dalla roccia (Es. 17,6). Gesù applicava tali testi e lo stesso rito della libazione ai credenti in lui, che sarebbero stati come un nuovo Oreb spirituale, fecondo di vita. E’ lo Spirito Santo a partecipare alle anime, in pienezza, la vita di Cristo e a riprodurre spiritualmente in esse tutto il suo mistero: nascita, crescita, magistero, passione e morte, sacrificio, risurrezione nella giustificazione e nella glorificazione. Lo Spirito Santo si espande nelle anime, comunicando loro una partecipazione della stessa vita gloriosa di Cristo: nella fede partecipa la gloria della sua visione, nella speranza la gloria del suo possesso, nella carità la gloria del suo amore. 
Quarto Mistero Glorioso. 
La gloria di Maria e la nostra vita spirituale. 
La vita di Maria. 
Il mistero dell’Assunzione è riassunto dal Venerabile Papa Pio XII nella Costituzione << Munificentissimus Deus>> del 1° Novembre 1950, con queste parole: << L’Immacolata Madre di Dio sempre Vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo>>. Già da queste parole appare chiaro che l’Assunzione è come il culmine glorioso di tutta la vita santa di Maria e che in essa convergono gli altri suoi misteri, ricordati nella definizione dogmatica: l’immacolato concepimento, la maternità divina, la perpetua verginità. Perciò il quarto mistero glorioso offre alla nostra contemplazione, in modo più diretto e globale degli altri, la vita di Maria, e ci presenta il paradigma secondo il quale attuare l’Imitazione di Maria e riprodurre in noi i suoi misteri lungo tutto il nostro cammino verso il Cielo. La vita di Maria è delineata dal Vangelo dove troviamo anzitutto il suo profilo storico e spirituale. Poche parole bastano al Libro Divino per darcelo nella sua bellezza e completezza. E quasi sempre è Maria stessa che parla e ci parla. 
Quinto Mistero Glorioso. 
La gloria di Maria e la nostra vocazione celeste. 
La gloria celeste. 
Il quinto Mistero Glorioso ci fa contemplare Maria incoronata Regina del Cielo e della terra nel seno glorioso della Santissima Trinità, che è il vero Paradiso. Maria è la Primizia dell’umanità glorificata, insieme con Cristo: primitiae dormientium, come San Paolo dice, che descrive il processo della risurrezione e della glorificazione dei figli di Dio: prima Cristo, e dopo di Lui, per Lui, in Lui, noi tutti, predestinati e chiamati alla nuova vita dello spirito e del corpo: << Cristo è risuscitato dai morti, primizia di quelli che dormono. Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; ciascuno, però, a sua volta: Cristo, è la primizia; poi, alla Sua venuta, quelli che sono di Cristo; poi verrà la fine, quando Egli rimetterà la Sua corona reale nelle mani di Dio Padre, dopo avere annientato ogni principato, ogni potestà ed ogni potenza. Perché bisogna che Egli regni finché sia messo sotto i piedi tutti i nemici>>. << L’ultimo nemico che sarà distrutto, sarà la morte...>> ( I Cor. 15,20-26). 
Maria, che costituisce con Cristo-Uomo la Diade umana che è al vertice della creazione e che, per Cristo-Dio, è intimamente unita alla Trinità, rappresenta la parte più alta dell’umanità che, con Cristo, per Cristo, in Cristo, è già inoltrata nel seno della Trinità – ossia nella infinita luce, verità, vita, gioia, pace di Dio – con la pienezza della sua umanità ricostituita nell’Assunzione. Perciò da una parte è unita a Dio nella gloria, dall’altra stringe a sé noi tutti, suoi figli, per la solidarietà naturale e soprannaturale che fa di noi tutti, insieme con lei, l’unico genere umano e l’unico corpo mistico di Cristo. Il quinto Mistero Glorioso è dunque l’ultimo capitolo della storia di Maria e anche della nostra vita spirituale, che si conchiude nella gloria infinita della Trinità da cui è sbocciata la nostra vita nel tempo portando in sé un crisma e uno slancio di eternità. 

Fine 

Fonte tratta liberamente da: PADRE RAIMONDO SPIAZZI, O.P., Il Rosario nella vita cristiana, Istituto Padano di Arti Grafiche-Rovigo, 1978 






LAUS  DEO 

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano