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domenica 5 gennaio 2014

IL ROSARIO NELLA VITA CRISTIANA DI PADRE RAIMONDO SPIAZZI, O. P. - PARTE SECONDA .







IL ROSARIO NELLA VITA CRISTIANA 
di PADRE RAIMONDO SPIAZZI, O.P. 
 8 gennaio 1918 - +24 ottobre 2002 
Parte II 
<< DIMENSIONI DEL ROSARIO >> 
<< Il compendio di tutto quanto il Vangelo: la Corona della beata Vergine Maria, il Rosario>> 
Pio XII, Epistula Philippinas Insulas, AAS 38 (1946), p.419; 
Paolo VI, Esortazione Apostolica << Marialis Cultus>>, n. 42. 
La piccola Via del Rosario. 


Il Rosario degli umili 
Quando si capisce il Rosario, è segno che nella nostra vita si è fatta una grande conquista: quella del valore delle cose piccole. Molti uomini cercano le cose grandi e vistose. E’ la tentazione di chi essendo piccolo, sente il bisogno di affermarsi, di imporsi, quasi di superare se stesso e il mondo, dando dei segni, lasciando delle orme della propria presenza. Spesso è questa una illusione, che lascia dietro di sé un pugno di cenere: i nostri sogni estinti, le nostre ambizioni fallite.
Dio, che è infinito, sceglie le cose piccole per rivelarsi all’uomo: le nostre stesse umili parole; sceglie le cose piccole per venire in mezzo a noi: l’umanità del Bambino di Betlemme, del fanciullo di Nazareth, del Crocifisso del Calvario, il Pane e il Vino dell’Eucarestia, le strutture visibili della Chiesa; e insegna a noi la via delle cose piccole per andare a lui: la preghiera, la penitenza, l’umiltà, l’amore tenero e silenzioso, il raccoglimento dell’anima che nella semplicità e nella profondità di se stessa cerca il regno di Dio.
E’ quella che Santa Teresa del Bambino Gesù chiama la Via dell’Infanzia Spirituale. Piccola Via di un grande amore e di una donazione eroica: perché questa è la cosa veramente grande e immensa che possiamo e dobbiamo fare: amare senza misura, amare fino all’eroismo del sacrificio, amare come Dio ci ha amati, ma in simplicitate cordis, come piccoli figli amati del Padre celeste che sanno che tutto è Suo, anche l’amore con cui lo amiamo.
Il Rosario è una Piccola Via di Infanzia Spirituale! 
E’ la preghiera e la contemplazione che la Vergine stessa ha insegnato alle anime e offerto alla Chiesa, molte volte nei secoli, e anche nei tempi più recenti, specialmente a Lourdes e a Fatima, dove la Madonna non ha chiesto a Bernadette e ai pastorelli delle cose grandi, come delle straordinarie penitenze o delle altissime elucubrazioni o delle rivoluzioni, ma questa piccola cosa che è la preghiera del Rosario, accompagnata da piccole mortificazioni, piccole pratiche di pietà e di devozione, piccoli atti di un immenso amore. Proprio nel Rosario sembra verificarsi quella legge evangelica, enunciata da Gesù, quando diceva: << Solo chi si farà piccolo come uno di questi fanciulli entrerà nel regno dei cieli>> (Mt. 18,3 ; Mc. 10,15); << a voi (piccoli miei fratelli) è dato di conoscere i misteri del regno di Dio>> (Lc. 8,10); << non temere, piccolo gregge, perché è piaciuto al Padre vostro di darvi un regno>> (Lc. 12,32); << solo se il chicco di grano cade nel terreno e muore, dà frutto e si moltiplica >> (Gv. 12,24); << ti ringrazio, Padre, che hai nascosto i tuoi misteri ai superbi e li hai fatti conoscere agli umili >> (Mt. 11,25).
Anche San Paolo diceva che Dio rende stolte la sapienza e la potenza del mondo, e sceglie le cose piccole, deboli, povere e persino ignobili per rivelare nel mondo, mediante la Chiesa, la grandezza dei suoi doni e dei suoi misteri (I Cor. 1, 27-28).
E’ la stessa legge intuita e cantata da Maria nel Magnificat, di cui il Rosario sembra un’applicazione storica, nel campo della pietà e della pastorale (Lc. 1,28 ss.). Nello stesso spirito del Magnificat la Vergine ha suggerito al popolo cristiano il Rosario: la piccola via verso le cose grandi, verso l’infinita santità, verità e bellezza di Dio.
L’itinerario dell’Imitazione di Cristo
Forse anche noi cristiani, nel nostro tempo, abbiamo bisogno di meditare seriamente il significato di questa via, proprio per non cedere alla tentazione dello spirito e dei metodi del << mondo>>, per non prendere la strada dei << vizi capitali >> e restare fedeli a quella delle << beatitudini >>: via della povertà e non della ricchezza; via della mansuetudine e non della durezza; via della benignità e non della violenza; via del dolore silenzioso e forte e non della pazza gioia; via della pazienza virile e consapevole e non della viltà o della ribellione; via della giustizia realizzata in tutta la propria esistenza, e non del compromesso, della contaminazione, dell’equivoco, dell’assurda conciliazione tra lo spirito cristiano e la follia mondana. 
Nel Rosario si contemplano e si onorano queste virtù nei misteri di Cristo e di Maria, e l’anima nostra, nell’entrare in contatto con loro, sente meglio il bisogno e la vocazione a riprodurli in se stessa, ad imitazione di Cristo e di Maria. Per questo il Rosario è una via di azione oltre che di preghiera: la piccola via delle anime che momento per momento, passo a passo, sulla strada di Maria trovano Cristo e nella unione con Cristo realizzano l’aspirazione e la vocazione più alta: appartenere al regno di Dio. Di questa via si può tracciare il seguente itinerario: 
I MISTERI GAUDIOSI 
Sono i Misteri: dell’Incarnazione; del Natale; dell’infanzia di Cristo; della Sua vita domestica; del Suo lavoro; del Suo silenzio fino a trent’anni. Sono anche i Misteri: della Verginità e Maternità di Maria della Sua Fede e della Sua Ubbidienza, della Sua vita di donna di casa, dei Suoi primi dolori, pur nel gaudio di un mattino sereno. Devono diventare i Misteri: della nostra infanzia spirituale; della nostra ricerca di Dio; della nostra vita di famiglia; del nostro lavoro; della nostra preghiera; del nostro raccoglimento; della nostra pazienza; del nostro sempre nuovo “Natale”. 
I MISTERI DOLOROSI  
Sono i Misteri: della solitudine; della persecuzione; della calunnia; dell’irrisione; dell’abbandono e del tradimento; del dolore e della morte sofferti da Gesù con amore eroico per la nostra salvezza. Sono anche i Misteri: della spada inflitta nel Cuore di una Madre dell’angoscia tremenda nel non poter far nulla; della compassione che fa rivivere nello spirito e nella carne di Maria i dolori del Figlio e tuttavia dell’amore che accetta, che soffre, che offre, che si immola nella gioia di contribuire alla Redenzione: Devono diventare i Misteri: della nostra Fede nell’ora della tempesta, del nostro amore tra i più crudi dolori, della nostra speranza nel tempo dell’esilio, della nostra partecipazione alla Redenzione con l’offerta del dolore, con l’accettazione della Croce, con l’unione al Crocifisso fino alla morte su una via di amore eroico. 
I MISTERI GLORIOSI  
Sono i Misteri: della Risurrezione; dell’Ascensione; della Regalità di Cristo; della discesa dello Spirito Santo; della Sua avanzata nella storia; della Sua vita nelle anime; della Chiesa militante sulla terra; della gloria degli Angeli e dei Santi. Sono anche i Misteri: della partecipazione di Maria alla Gloria di Cristo; alla Sua Regalità, alla Grazia dello Spirito Santo; alla vita della Chiesa; al governo della storia; alla santificazione delle anime; alla glorificazione degli eletti dei quali essa è la prima rappresentante, vittoriosa sul tempo, sul male, sulla morte, assunta e glorificata in cielo regina dell’universo. 
Devono diventare i Misteri: della nostra Fede; della nostra Speranza; della nostra Carità; della nostra vita di Grazia; della nostra vita con la Chiesa; del nostro lavoro per il regno di Dio; della nostra devozione a Maria; della nostra perseveranza finale; della nostra gloria in cielo con gli Angeli e con i Santi, con Maria, con Gesù nel seno augusto della Trinità.

segue



FONTE:
PADRE RAIMONDO SPIAZZI, O.P., Il Rosario nella vita cristiana, Istituto Padano di Arti Grafiche-Rovigo, 1978.





LAUS  DEO 

Pax et Bonum 


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano