IL ROSARIO
NELLA VITA CRISTIANA
di
PADRE RAIMONDO SPIAZZI, O.P.
8 gennaio 1918 - +24 ottobre 2002
Parte II
<< DIMENSIONI DEL ROSARIO >>
<< Il compendio di tutto quanto il Vangelo: la Corona della beata Vergine Maria, il Rosario>>
Pio XII, Epistula Philippinas Insulas, AAS 38 (1946), p.419;
Paolo VI, Esortazione Apostolica << Marialis Cultus>>, n. 42.
La piccola Via del Rosario.
Il Rosario degli umili
Quando si capisce il Rosario, è segno che nella nostra vita si è fatta una grande conquista: quella del valore delle cose piccole. Molti uomini cercano le cose grandi e vistose. E’ la tentazione di chi essendo piccolo, sente il bisogno di affermarsi, di imporsi, quasi di superare se stesso e il mondo, dando dei segni, lasciando delle orme della propria presenza. Spesso è questa una illusione, che lascia dietro di sé un pugno di cenere: i nostri sogni estinti, le nostre ambizioni fallite.
Dio, che è infinito, sceglie le cose piccole per rivelarsi all’uomo: le nostre stesse umili parole; sceglie le cose piccole per venire in mezzo a noi: l’umanità del Bambino di Betlemme, del fanciullo di Nazareth, del Crocifisso del Calvario, il Pane e il Vino dell’Eucarestia, le strutture visibili della Chiesa; e insegna a noi la via delle cose piccole per andare a lui: la preghiera, la penitenza, l’umiltà, l’amore tenero e silenzioso, il raccoglimento dell’anima che nella semplicità e nella profondità di se stessa cerca il regno di Dio.
E’ quella che Santa Teresa del Bambino Gesù chiama la Via dell’Infanzia Spirituale. Piccola Via di un grande amore e di una donazione eroica: perché questa è la cosa veramente grande e immensa che possiamo e dobbiamo fare: amare senza misura, amare fino all’eroismo del sacrificio, amare come Dio ci ha amati, ma in simplicitate cordis, come piccoli figli amati del Padre celeste che sanno che tutto è Suo, anche l’amore con cui lo amiamo.
Il Rosario è una Piccola Via di Infanzia Spirituale!
E’ la preghiera e la contemplazione che la Vergine stessa ha insegnato alle anime e offerto alla Chiesa, molte volte nei secoli, e anche nei tempi più recenti, specialmente a Lourdes e a Fatima, dove la Madonna non ha chiesto a Bernadette e ai pastorelli delle cose grandi, come delle straordinarie penitenze o delle altissime elucubrazioni o delle rivoluzioni, ma questa piccola cosa che è la preghiera del Rosario, accompagnata da piccole mortificazioni, piccole pratiche di pietà e di devozione, piccoli atti di un immenso amore.
Proprio nel Rosario sembra verificarsi quella legge evangelica, enunciata da Gesù, quando diceva: << Solo chi si farà piccolo come uno di questi fanciulli entrerà nel regno dei cieli>> (Mt. 18,3 ; Mc. 10,15); << a voi (piccoli miei fratelli) è dato di conoscere i misteri del regno di Dio>> (Lc. 8,10); << non temere, piccolo gregge, perché è piaciuto al Padre vostro di darvi un regno>> (Lc. 12,32); << solo se il chicco di grano cade nel terreno e muore, dà frutto e si moltiplica >> (Gv. 12,24); << ti ringrazio, Padre, che hai nascosto i tuoi misteri ai superbi e li hai fatti conoscere agli umili >> (Mt. 11,25).
Anche San Paolo diceva che Dio rende stolte la sapienza e la potenza del mondo, e sceglie le cose piccole, deboli, povere e persino ignobili per rivelare nel mondo, mediante la Chiesa, la grandezza dei suoi doni e dei suoi misteri (I Cor. 1, 27-28).
E’ la stessa legge intuita e cantata da Maria nel Magnificat, di cui il Rosario sembra un’applicazione storica, nel campo della pietà e della pastorale (Lc. 1,28 ss.). Nello stesso spirito del Magnificat la Vergine ha suggerito al popolo cristiano il Rosario: la piccola via verso le cose grandi, verso l’infinita santità, verità e bellezza di Dio.
L’itinerario dell’Imitazione di Cristo
Forse anche noi cristiani, nel nostro tempo, abbiamo bisogno di meditare seriamente il significato di questa via, proprio per non cedere alla tentazione dello spirito e dei metodi del << mondo>>, per non prendere la strada dei << vizi capitali >> e restare fedeli a quella delle << beatitudini >>: via della povertà e non della ricchezza; via della mansuetudine e non della durezza; via della benignità e non della violenza; via del dolore silenzioso e forte e non della pazza gioia; via della pazienza virile e consapevole e non della viltà o della ribellione; via della giustizia realizzata in tutta la propria esistenza, e non del compromesso, della contaminazione, dell’equivoco, dell’assurda conciliazione tra lo spirito cristiano e la follia mondana.
FONTE:
PADRE RAIMONDO SPIAZZI, O.P., Il Rosario nella vita cristiana, Istituto Padano di Arti Grafiche-Rovigo, 1978.
LAUS DEO
Pax et Bonum
Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano