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mercoledì 12 giugno 2013

BEATA MARIA CANDIDA DELL'EUCARISTIA 14 GIUGNO - MEMORIA TERZIARIA FRANCESCANA - MONACA CARMELITANA SCALZA - PARTE PRIMA .




" Il cristiano deve spesso porsi avanti glio occhi i libri dei Santi per 
iscorgere 
in quelli i difetti di cui si deve correggere e le virtù di cui si deve abbellirsi 
per 
piacere agli occhi del suo Dio "

                                                San Pio da Pietrelcina

Lettera 18. Pietrelcina 28. 7. 1914 a Raffaellina Cerase Terziaria Cappuccina .
Epistolario Vol. II  Ed. 2002.


                                                                              
Madre Maria Candida nacque il 16 gennaio 1884 a Catanzaro (città dove la famiglia si era momentaneamente trasferita per il lavoro del padre) , da Pietro Barba e da Giovanna Florena , genitori palermitani , profondamente cristiani . Era la decima figlia , dei dodici che erano venuti al mondo : cinque però erano morti in tenera età . La bimba fu battezzata tre giorni dopo la nascita , col nome di Maria e ricevette in famiglia la sua prima educazione , in particolare dalla madre , donna di grandi doti umane . Il padre era un alto magistrato , Primo Consigliere di Cassazione e Presidente della Corte d'Appello . La famiglia , dopo non molto tempo , si stabilì a Palermo .
Maria aveva un carattere vivace ed era anche volitiva e capricciosa , tuttavia , ancora piccola , dimostrava una spiccata tendenza per le cose che riguardavano Dio e la religione . A sette anni fu iscritta al " Collegio di Maria al Giusino " , per frequentare le scuole elementari e qui cominciò a prendere coscienza della Vocazione alla santità , come amore totale a Gesù , sin dal giorno della Prima Comunione , il 3 aprile del 1894 .
Quel giorno , Madre Candida , “ fu preda per alcuni istanti di una stretta amorosa " .
" L’amore di Gesù , la sua tenerezza per me facevano crollare sui miei occhi due lacrime di intensa felicità e di amore
Temperamento vivo e appassionato , ma dotato di una straordinaria sensibilità interiore , ella stessa affermò , esagerando un po' , che verso gli undici anni incominciò a diventare turbolenta e irrequieta , disobbediente e vanitosa . A 14 anni , compiuti i corsi elementari e i tre corsi di Magistrale Inferiori , sempre riportando ottimi voti , Maria fu costretta dai genitori , secondo la discutibile consuetudine del tempo , ad interrompere gli studi . Le fu concesso , come avveniva per tutte le fanciulle destinate ad un brillante inserimento sociale , di studiare il pianoforte , ma anche la scoperta della musica completò in qualche modo una formazione che , nell'intento della famiglia , non doveva uscire dai canoni della normalità . La famiglia , peraltro , l'adorava e Maria stessa , nei suoi scritti autobiografici , ci fa intravedere un ambiente familiare sereno e carico di una non tanto frequente spiritualità cristiana . Così , trasportata da un purissimo affetto per i suoi , Maria per un certo tempo aderì al modello consueto delle ragazze del suo tempo . La condizione sociale della famiglia la costrinse ad un tenore di vita piuttosto mondano e così, verso i 15 anni , divenne più vanitosa , nel vestire e nell'acconciarsi i capelli , nonostante che la sua indole riservata , all'inizio , la facesse un po' rifuggire dai balli , dai teatri e dalle visite altolocate .
La madre la seguiva però , cercando di mantenerla fedele alla meditazione quotidiana , e facendole condividere con lei l'amore per i poveri , per i quali Maria sarebbe stata capace di privarsi anche del necessario . Era ancora una quindicenne spensierata e ardente quando l'attrattiva di Dio la sospinse verso un cambiamento improvviso , per certi aspetti a noi misterioso , determinando nella sua anima una conversione chiara , sempre più profonda e senza ritorni .
Maturò questa consapevolezza nel giugno del 1899 in quella esperienza della grazia di Dio davanti all’immagine del Sacro Cuore che lei chiamò la sua “ conversione ” ; ma fu il 2 luglio dello stesso anno che , dopo aver assistito alla vestizione religiosa di una sua parente , prese la forte e durevole decisione di dedicarsi , per il futuro , completamente a Dio .
Gesù si piegò sul mio cuore ... il giorno dopo , al risveglio , avvenne in me qualcosa di inspiegabile... quello che il giorno innanzi mi era sembrato cosa orrenda ( la vestizione religiosa ) , a un tratto mi apparve cosa meravigliosa... " .
Benché isolata nella trasformazione avvenuta in lei , e incompresa dallo stesso ambiente familiare , Dio sembrava farle da guida , soprattutto , con la “ scoperta ” , nel 1902 , della presenza reale di Gesù nel Tabernacolo . Maria iniziò a sentire dentro di sé un particolare amore verso il Mistero dell'Eucaristia , che diverrà il centro di interesse di tutta la sua vita , epromise di non tralasciare mai la Comunione . Irruppe così in lei la forza della grazia e la presenza del Signore , che divenne l'unico vero Sole , in grado di riscaldare tutti gli slanci della sua esistenza giovanile .
Rinunciando decisamente ad ogni altro allettamento sensibile esterno , ella iniziò la sua vera vita di santificazione personale con l'esercizio dell'umiltà e dell'obbedienza , sottoponendosi , per potervi riuscire , a pesanti mortificazioni corporali .
Resistendo con coraggio alla volontà dei genitori e dei fratelli , che volevano indirizzarla alla vita matrimoniale , Maria , a 18 anni , durante un ritiro al Collegio “ Giusino ” , emise il voto di verginità ” temporaneo che rinnoverà ogni tre mesi e , durante i quindici giorni trascorsi nel Monastero della Visitazione di Palermo , rinnovò la sua Consacrazione al Sacro Cuore .
La famiglia , specialmente dopo la morte del padre (avvenuta il 21 giugno del 1904) , seguì con apprensione la trasformazione di Maria e da quel momento , particolarmente quando conobbe la sua Vocazione religiosa , cercò in tutti i modi di mitigare il suo fervore , tanto da non lasciarla andare più neanche in Chiesa , nella segreta convinzione che si trattasse di un' esaltazione momentanea .
La madre stessa , pur così pia e religiosa , le diceva chiaramente che non voleva staccarsi da lei : sarebbe entrata in religione dopo la sua morte . Dopo tutto , Maria era una donna e alla mentalità dei fratelli i suoi atteggiamenti estatici o di profondo raccoglimento apparivano quanto meno esagerati .
Nel 1905 ella cadde in uno stato di grave prostrazione , anche a causa della “ malattia degli scrupoli ” . Nel 1908 iniziò la direzione spirituale con Padre Antonio Matera , dei Francescani Conventuali di Palermo . Il 2 febbraio del 1910 , in obbedienza al Direttore Spirituale , iniziò la stesura della sua Confessione generale ( che continuerà fino al 1918 ) e , il 20 Marzo , si iscrisse al Terz’Ordine Francescano dove fece la sua professione il 2 aprile 1916 .
A Settembre dell’anno 1910 si recò in pellegrinaggio a Roma con la famiglia e fu ricevuta in udienza da Papa Pio X .

Prese contatto con l’Istituto delle suore di Maria Riparatrice per un eventuale ingresso , ma ne fu impedita dalla madre . Maria si piegò inizialmente alla situazione familiare con uno spirito di carità non meno sorprendente della sua fermezza : la lunga malattia del padre , la morte , nel 1911 , del fratello Paolo , giovane universitario di appena 21 anni , le fecero capire che non era ancora giunto il momento di realizzare la sua vocazione . Ma nel profondo dell' anima soffrirà immensamente , come dichiarerà più tardi . Durante l’anno 1912 prese contatto con il Carmelo di Palermo e lesse la " Storia di un'anima " di Santa Teresa di Lisieux . Quando si trattò di ricevere il Sacramento della Cresima , che , a quei tempi , si soleva amministrare al momento o poco prima del matrimonio , Maria dovette ricorrere ad un vero sotterfugio . Chiese che le venisse dato da Mons. Bova , Vescovo Ausiliare della città di Palermo , quasi segretamente , quando questi si trovava in casa della sorella Luisa , per conferirlo a un suo figlio gravemente ammalato . Era il giorno 13 novembre 1912 e Maria aveva già 28 anni . Nel 1913 ella cadde nuovamente in uno stato di grave depressione e si ammalò di cuore . Guarita , si liberò finalmente della “ malattia degli scrupoli ” . Padre Antonio Matera le permise di emettere il voto perpetuo di verginità . Per sua fortuna , la mamma , le aveva dato il permesso di frequentare le Suore della Visitazione e quelle di Maria Riparatrice . Quando poi la madre morì , il 5 giugno del 1914 , Maria , sempre più decisa a lasciare il mondo , pensò seriamente quale Istituto dovesse scegliere per diventare Sposa del Signore .
Il 22 giugno del 1914 tentò di fuggire a Roma per entrare nell’Istituto delle suore di Maria Riparatrice . Divenuta , però , dopo la morte della madre , il centro affettivo della famiglia dei suoi fratelli , dovette aspettare ancora cinque anni e sopportare dure prove , per potersi allontanare da casa , dimostrando , in questi anni di attesa e di sofferenza interiore , una sorprendente fortezza d'animo e una fedeltà non comune all'ispirazione iniziale . Dopo la morte della mamma non poteva recarsi alla Comunione che raramente per non urtare i fratelli , che non permettevano che uscisse da sola anche se , privarsi della Santa Comunione , era per lei " una croce ben grande e tormentosa " .
Il 17 marzo del 1919 Maria Candida fu ricevuta in udienza dal Cardinale Alessandro Lualdi , Arcivescovo di Palermo , che le indicò il Carmelo di Ragusa . Nonostante l'opposizione dei fratelli , riuscì ad entrare in questo monastero " molto povero , ma osservantissimo " il 25 settembre 1919 , quando già aveva 35 anni .
Finiva così per lei la lunghissima lotta che l'aveva impegnata per tanti anni , prima di poter rispondere alla chiamata di Dio .
Nessuno dei fratelli l'accompagnò all'ingresso al Carmelo , nessuno volle assistere alla sua vestizione e nessuno l'andrà a trovare nei suoi anni di vita religiosa . Anche questo fatto sarà per lei molto doloroso . Quasi a voler riconquistare il tempo perduto , Maria iniziò un'intensissima vita spirituale . Compiuto normalmente il periodo di Postulando , vestì l'Abito religioso il 16 aprile 1920 , assumendo il nome , per certi aspetti profetico , di Suor Maria Candida dell'Eucaristia .

La nuova Beata , aiutata dalla spiritualità carmelitana , sviluppò pienamente quella che lei stessa definì la sua " vocazione per l'Eucaristia ".…
Lo aveva compreso in modo singolare sin da bambina :
" Quand'ero ancora piccina e ancora non mi era stato dato Gesù , accoglievo la mamma mia dal ritorno della S.ma Comunione , quasi alla soglia di casa , e spingendo i piedi per arrivare fino a lei , le dicevo : " A me pure il Signore ! " .
Mamma s'abbassava con affetto e fiatava sulle mie labbra ; io subito la lasciavo , e incrociando e stringendo le mani sul petto , piena di gioia e di fede , ripetevo saltellando : " Io pure ho il Signore ! io pure ho il Signore " .
Maria Candida affermava di essere “ rinvenuta ” quando aveva trovato e scoperto il mistero dell’Eucaristia e diceva :
Tu solo mi hai fatto felice ; ora so dov’è la gioia , il sorriso . Vorrei additarti al mondo intero , o fonte di felicità , o paradiso . Vorrei trascorrere la vita ai tuoi piedi , vorrei vederti assediata o divina Eucaristia , da tanti cuori ” .


SEGUE


    
LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
                                   Terziario Francescano