SAN PAOLO DELLA CROCE
IL PREDICATORE
DELLA PASSIONE DI GESU’
E METODO DELLE SUE MISSIONI .
Il nostro Santo già settuagenario che nelle sue infermità porta scolpite le Nobili Cicatrici delle mortificazioni e delle sofferenze di tutta la sua vita , chiuderà ben presto la sua lunga carriera d’Apostolato . Il filo della storia , per maggior chiarezza , ci ha costretto a sospendere il racconto delle sue Missioni che non furono mai interrotte se non dalle più gravi malattie . Noi consideriamo ora il suo mirabile Apostolato , raccogliendo i fatti più salienti . Il teatro del suo Apostolato fu l’Italia ; qui lavorò alla santificazione del popolo con le sue missioni , santificò il clero e le Vergini Consacrate a Dio nel chiostro , per mezzo di esercizi spirituali .
Qual’era la Sorgente di questo Apostolato che suscitava un indescrivibile entusiasmo tra le popolazioni e colpiva di meraviglia anche i più illuminati Dottori , i Sacerdoti , i Vescovi , i Cardinali e gli stessi Sommi Pontefici ?
Paolo un giorno in un slancio Apostolico , scongiurava
Gesù Crocifisso
di salvare i peccatori ricordandogli che per le loro anime aveva versato il suo Sangue Prezioso . Penetrato da vivo sentimento di umiltà credette tutto a un tratto di vedersi egli stesso coperto di peccati e di ingratitudini . << Ah , esclamò , io prego per gli altri e la mia anima è nel più profondo d’inferno ! >> . Tanta umiltà e tanto timore commossero il Cuore dello Sposo Crocifisso .
<< La tua anima , gli disse con ineffabile tenerezza , è nel mio Cuore >> .
Il Cuore del Divino Maestro fu dunque il principio dell’Apostolato di Paolo .
In questo , Santuario , infatti , cominciò da allora a vivere della vita stessa del suo Dio ; i pensieri e i sentimenti di Gesù Cristo furono i suoi sentimenti e i suoi pensieri ; il suo zelo s’infiammò allo zelo che portò Gesù Cristo a morire sopra una Croce . La Carità di Gesù Cristo ha abbracciato l’universo per salvare tutti gli uomini ; la carità di Paolo avrebbe voluto abbracciare il mondo intero . Gesù nel giardino degli ulivi , alla vista dei peccati di tutti gli uomini , alla vista delle anime che malgrado la sua Passione si sarebbero miseramente perdute , fu colpito da un dolore così profondo , che cadde in agonia e dal suo Corpo Divino colò Sudore di Sangue .
Vedendo il Sangue di un Dio inutile per tante infelici vittime , che ogni giorno cadevano nell’inferno , Paolo si immedesimava talmente con le Sofferenze del Salvatore , che si sarebbe creduto di vedere in Lui la sua immagine . Pallido , disfatto , abbattuto fra le angosce dell’agonia sembrava vicino ad esalare l’ultimo respiro e piangendo esclamava :
<< Ah , un Dio Crocifisso…! Un Dio morto…! Oh , carità…! Oh , prodigio d’amore…! Oh , ingrate creature…! Anche le pietre paingono… eh , che , il Sommo Sacerdote è morto e non si deve piangere…? Bisognerebbe aver perduto la fede per non piangere amaramente . Oh , mio Dio…! >> .
Dinanzi all’immagine dell’Uomo dei Dolori , Paolo prega e supplica di morire Crocifisso con lui . Il Martire Divino lo esaudisce ed ecco il nostro Santo che , associato al Redentore , partecipa abbondantemente ai Dolori della Passione . Tra gli ardori Divini del Cuore di Gesù , divenuto abituale dimora della sua anima , Paolo della Croce si consuma dal desiderio di veder distrutto il regno di satana e le anime riconquistate a Dio .
Un giorno fu rapito in estasi . Gesù lo nascose nelle sue Piaghe Adorabili e dopo averlo investito con la sua Luce Celeste , gli svelò l’orribile trama dei peccati del genere umano . Nel vedere quell’enorme malizia il suo cuore s’infiammò di zelo ; Paolo divenne un VERO APOSTOLO . Ecco il segreto del suo meraviglioso Apostolato ; ecco lo stimolo che lo spronava a combattere con ardore sempre nuovo il peccato , il mondo e satana . Così senza badare alle sue infermità , alle fatiche , alle sofferenze di ogni specie , tenendo continuamente le ARMI IN MANO , STRAPPO’ ALL’INFERNO UNA MOLTITUDINE DI ANIME , INFLIGGENDO I PIU’ DURI COLPI AL demonio che , in tante anime , già aveva calcolato di annullare il trionfo di Cristo . Altro potente lievito del suo Apostolato era la sua SANTITA’ , vittima di amore e di espiazione per i peccati del mondo la sua vita era una continua Crocifissione , un’eloquente PREDICAZIONE DEL DIVIN CROCIFISSO . Prima dell’approvazione delle Regole , egli non prendeva anche in missione altro nutrimento che legumi e un pezzo di pane , altra bevanda che acqua . Qualche volta , soltanto per obbedire ai suoi ospiti , vi aggiungeva poche gocce di vino e accettava alimenti più sostanziosi . Ma ben presto l’eccessiva fatica gli gli toglieva l’appetito e non mangiava che con sforzo e ripugnanza . Fuori dei pasti osservava una rigorosa astinenza . Dopo aver lungamente Predicato e ascoltato NUMEROSISSIME CONFESSIONI , andava ad estinguere al sua sete ai Piedi del Santissimo Sacramento , dove più di una volta trovò il più DOLCE RIFRIGERIO del corpo e dell’anima .
Diceva al Signore col Santo Ardire dell’Amore :
<< Voi , caro Gesù , avete detto - Se qualcuno ha sete , venga a me , e beva ;
- A Voi tocca darmi da bere , davvero , davvero che Gesù me lo dava , e massime una volta mi saziò molto bene . Un benedetto medico mi disse poi che il tollerare quella gran sete , avrebbe potuto cagionare qualche gran febbre maligna , e m’indusse a bere dopo la predica . Ah , quel medico mi rovinò. Pazienza ! >> . Di notte non trattava meglio il suo corpo già tanto sfinito : prendeva un breve riposo sulla nuda terra e spesso restava in ginocchio , scacciando il sonno con dure austerità . Qualche volta la curiosità dei suoi ospiti arrivò a scoprire nella sua camera spaventosi strumenti di penitenza . Dio ha permesso di poter sottrargliene qualcuno la cui sola vista fa orrore . E’ la disciplina che si conserva a Gaeta dalla quale già abbiamo parlato ; poi una disciplina di cinque battenti che recavano nelle loro estremità palline di piombo armate di punte di ferro ; un cuore e un cilizio anche essi di ferro munite di unte acute , due catene le cui estremità portavano stelle di speroni con uncini . Si conserva nella camera che abitava a S. Angelo una Croce di legno armata di 186 punte di ferro .
Il buon Padre la portava sul petto continuamente al ricordo delle Sofferenze del Salvatore . Non parliamo dei cilizi di pelo di cammello . Si flagellava anche con una catena formata da molti anelli , simile a quella dei forzati , servendosi di essa soprattutto in tempo di missione per offrirsi a Dio come Ostia vivente di espiazione , obbedendo alla legge della sostituzione dell’innocente al colpevole .
Ne faceva una specie di mazzo e si batteva con tanta forza , che l’uditorio gettava grida di pietà .
Un giorno mentre si flagellava , uno degli astanti salì sul palco , senza che il Servo di Dio se ne avvedesse , per strappargli lo strumento dalle mani ; ricevette un colpo così forte , che il suo braccio rimase ferito . Ma il Santo fece un segno di Croce sopra di lui e lo guarì , come se il Signore avesse voluto ricompensare con un prodigio la mano che gli offriva tale sacrificio .
Avendo poi scoperto che queste catene si conservavano nel convento della Presentazione , sul Monte Argentario , Paolo le prese e le gettò in una cloaca , dicendo : << Giacché avete storpiato me , non voglio che storpiate altri >> . Negli ultimi anni della sua missione usava la disciplina a cinque lame di acciaio arrotondante all’estremità e ben affilate da ogni parte come rasoi . Qualche volta , soprattutto quando predicava sull’inferno , compariva sul palco con la corda al collo e , portando sulla testa una Corona di Spine così calcata , che il sangue gli colava sulla fronte .
A tante sofferenze aggiungeva le fatiche dei luoghi e frequenti viaggi , sempre scalzo , a capo scoperto e con la sola tunica , bagnato di sudore d’estate , tremante e quasi morto di freddo nell’inverno . Non potendo il suo corpo sostenere sempre il peso di tali rigori , avveniva che spesso cadeva malato . Ma appena in piedi , riprendeva i suoi lavori Apostolici , benché così pallido e così sfigurato alla compassione . Andando una volta con suo fratello Gian Battista a predicare una missione a Farnese , pregò un uomo di avvertire il Parroco e la popolazione del loro arrivo . Il messaggero partì e , fatta la sua commissione , aggiunse : << Per uno dei missionari potete preparare una bara , ha l’aspetto di un morto che di un vivo >> .
Nei tre periodi dell’anno , che chiamava << Campagne Apostoliche >> , il nostro Santo passava da una missione all’altra senza quasi respirare . Si può dunque concludere , senza timori d’ingannarsi , che la vita di un tale Apostolo fu un vero prodigio .
Per comunicargli la potenza e la fecondità della Redenzione ,
Dio stesso con un aumento di sofferenze , lo abbandonava qualche volta , come il suo Divin Figliolo nella Passione , ai furori di satana .
Il buon Padre non esigeva dai suoi figli i lavori e le penitenze rigorose che imponeva a se stesso , soprattutto nei primi tempi . Voleva anzi che si usassero le moderazioni indicate dal Papa e che si seguisse il consiglio dato da Gesù Cristo ai suoi Apostoli :
<< Mangiate quel che vi danno >> .
Non permetteva a questo riguardo nessuna singolarità , ma esigeva che ognuno si conformasse alla pratica comune . Un giorno il Padre Marco Aurelio del SS. Sacramento , avendogli chiesta quale sarebbe la sua condotta , se qualcuno dei loro volesse fare astinenza in tempo di missione , come un certo missionario di grande virtù e molto celebre , Paolo rispose : << Gli proibirei le missioni , atteso che la Regola su di questo è chiara , e se gli altri ciò fanno , la loro Reola niente su ciò prescrive , ma la nostra , sì . Regolandosi secondo il prescritto della Santa Regola , si conserva con la santità anche l’umiltà , in caso contrario si pone uno a pericolo di perdere l’una e l’altra >> .
Aveva pure l’abitudine di raccomandare ai Padri che mandava in missione , di prendere la refezione necessaria : << Se il Signore , diceva loro , comunicarvi uno spirito straordinario , starete anche molti giorni senza cibo , ma non avendo tale spirito , bisogna regolarsi con Santa Prudenza , giacché le fatiche sono grandi >> .
Non intraprendeva mai una missione senza essersi assicurato della Volontà di Dio . Ben lungi dall’ingerirsi in questo difficile Ministero con uno zelo irregolare e capriccioso , non avrebbe fatto un passo senza essere chiamato dai superiori e munito di un legittimo incarico . Voleva che la stessa Regola fosse fedelmente osservata nella sua Congregazione . Se si reclamava il suo Ministero o quello dei religiosi , se ne rallegrava nel Signore ; se non si ricercava , si rassegnava alle disposizioni Divine con Santa indifferenza .
SEGUE
LAUS DEO
Pax et Bonum
Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano